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  • #16
    Io ho portato dei calamari imbottiti con carciofi, la trippa in umido alla genovese con patate e funghi, la solita focaccia col formaggio fatta in loco ma con la pasta portata da casa.


    Calamari imbottiti
    calamaro-ripienowm.jpg



    Ho pulito i carciofi e li ho tagliati a listarelle, soffritti in padella con olio, sale, mentuccia.
    Ho pulito i calamari e messo da parte le zampe che poi abbiamo fritto, ho riempito le sacche con i carciofi soffritti e lasciati intiepidire. e li ho cotti in padella per una decina di minuti.
    Le zampette le abbiamo passate in farina di riso e fritte in olio caldissimo, decorato il piatto e le bocche dei presenti.

    La pasta per la focaccia col formaggio

    focaccia-genovese-pezziwm.jpg


    1 kg farina, 500 gr. acqua e un bicchiere colmo di olio evo. Impastare fino a che la pasta è morbida ma consistente ed eventualmente aggiungere ancora un poco di acqua se si nota che la farina stenta ad assorbire. Lasciare riposare la pasta almeno un paio d’ore prima di stenderla.


    E la trippa alla genovese

    trippa-genovesewm.jpg
    Ultima modifica di L'Ing; 12/02/2016, 16:20.
    Ombretta

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    • #17
      Io ho portato il baccalà morsellato

      baccala-ammorsellatowm.jpg

      si fa un soffritto di cipolla e parecchio peperoncino, si aggiunge il pomodoro pelato , si fa cuocere un po' e poi si butta il baccalà sfaldato con le mani.Portare a cottura.

      Poi ho portato il cavolfiore strascinato

      cavolfiore-strascinatowm.jpg

      lessare al dente le cimette di cavolfiore e poi buttare nella padella dove avete già fatto imbiondire dell'aglio, aggiungete i pomodori e portare a cottura.
      Ultima modifica di L'Ing; 12/02/2016, 16:34.
      Manuela

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      • #18
        Pubblicato originariamente da piggi Visualizza il messaggio
        Puntarelle con pesto di acciughe aglio e aceto

        che qualcuno, nun faccio nomi, ha mangiato la mattina al posto della colazione!
        Prrrrr!
        Ultima modifica di L'Ing; 12/02/2016, 16:35.
        Grazy
        ...Autogestire la propria creatività, senza intermediari, senza volontà eccelse e onnipotenti che decidono al posto tuo, poco a poco ti rivela la necessità di autogestire il tuo stesso destino. (S. Agosti)
        Ingiuriare i mascalzoni è cosa nobile, perché, a ben vedere significa onorare gli onesti! (Aristofane)

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        • #19
          E niente...

          Prosciuttino in crosta di pane GF prosciuttino-gfwm.jpg

          Comprare un spallotto di prosciutto cotto a Trieste , preparate una banalissima pasta da pane con 500 gr di farina senza glutine Nutrifree mix pane, 10 gr di lievito, sale, olio e 250 gr di acqua.
          (Oppure, per la versione con glutine, semplicemente comprate la pasta di pane pronta o quella del banco frigo.)
          Avvolgere il prosciuttino con la pasta di pane nella quale avrete messo anche del rosmarino, cuocete in forno a 200°C per almeno 1h e 1/2.
          Servire con senape e cren grattugiato.


          Baccalà mantecato
          baccalà-mantecatowm.jpg


          1/2 chilo di stoccafisso ammollato, cotto e pulito (sarà circa 250/300gr di stoccafisso secco)
          da 1/2 a 3/4 di litro di olio si semi (girasole o mais)
          sale, pepe, una punta di cucchiaio di aglio tritato

          Mettere in planetaria con foglia il baccalà già pulito, aggiungere sale, pepe e l'glio.
          azionare la planetaria sul 3 e aggiungere poco per volta a filo l'olio. Ci vuole almento 3/4 d'ora 1 ora di planetaria afincheè venga bello spumoso

          Brovada brovadawm.jpg



          La brovada è una preparazione friulana e non giuliana come il prosciuttino e il baccalà mantecato.
          Si acquistano le rape acide ottenute dalla fermentazione delle rape targliate a filetti e messe con la vinaccia (raspi dell'uva ceh residua dalla preparazione del vino)

          Io le preparo così:
          Sciogliere del burro e olio in un tegame, aggiungere la brovada, far rosolare spolverare con un po' di farina se si desidera avere una brovada più cremosa (quella che ho portato dalla Ross ovviamente era senza farina!!!), poi corpire con brodo vero o con brodo di dado, qualche foglia di alloro, sale e pepe, Cuocere a lungo (circa 2 ore o comunque fino a quando la brovada non sarà morbidissima.
          Servire, con salsicche, musetto, bollito misto, ma buona anche in accompagnamento a preparazioni di carne belle grasse (collo di suino arrosto, o guancette di maiale.
          Ultima modifica di L'Ing; 12/02/2016, 16:50.
          Grazy
          ...Autogestire la propria creatività, senza intermediari, senza volontà eccelse e onnipotenti che decidono al posto tuo, poco a poco ti rivela la necessità di autogestire il tuo stesso destino. (S. Agosti)
          Ingiuriare i mascalzoni è cosa nobile, perché, a ben vedere significa onorare gli onesti! (Aristofane)

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          • #20
            accipicchia quante cose mi sono persa venendo lì un giorno soltanto
            ...fatti non foste a viver come bruti...

            http://www.emanuelepolverelli.it/Sit...Benvenuto.html

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            • #21
              Io ho portato... le bustine del tè
              Ma per fortuna c'era il mio ingegnere a dedicarsi alla cucina, con i suoi carciofi
              Eccovi la ricetta, tra il letterario e l'algoritmo ...preciso solo che il vino è stato omesso nel dubbio che potesse essere inadatto a Rossanina.


              I carciofi alla romana dell'ingegnere

              carciofiwm.jpg

              "Iniziamo col mettere in chiaro un particolare: I CARCIOFI ALLA ROMANA NON SONO CARCIOFI ALLA GIUDIA !!! (il carattere maiuscolo ed i tre punti esclamativi dovrebbero essere abbastanza eloquenti). Senza nulla levare all'omonima cucina, il carciofo alla giudia è (di fatto) un carciofo fritto con foglie croccanti ed aperte come quelle di una rosa in fiore.

              Il carciofo alla romana è ben altro !
              I carciofi alla romana durante gli ultimi 2.769 anni (praticamente dalla fondazione dell'urbe) non sono cambiati di una virgola se non per un dettaglio pressochè insignificante e perfettamente ripristinabile.
              Non è esagerato dire che siano più antichi del vaticano, della chiesa cattolica e dello stesso cristianesimo e decisamente più gradevoli dei suddetti tre soggetti.
              Mentre la luce della nebulosa di Cone che vediamo questi giorni partiva dalla sua origine e viaggiava nello spazio per raggiungere la terra, la ricetta restava immutata nei secoli quasi come una "costante universale".

              La ricetta così come mi è stata tramandata dalla mia infanzia (e che vedevo preparare in cucina mentre osservavo tutti i movimenti del cuoco di turno) mi ha permesso di notare anche alcune piccole differenze tra un soggetto preparatore e l'altro fino ad ottimizzarla.

              Primo passo: trovare dei carciofi romaneschi (anche se posso garantire che utilizzando quelli sardi o di altra provenienza si ottiene un risultato ugualmente soddisfacente).
              Non garantisco alcun risultato per alcuni "cocomeri verde chiaro" a foglie tonde che ho visto nei banchi dei supermercati degli Stati Uniti e che mi venivano spacciati come carciofi.
              Il numero perfetto sarebbe 8 (ma ormai il sottoscritto è abituato a lavorare sui grandi numeri).

              Secondo passo: sfogliare tutti i carciofi fino ad arrivare alle foglie tenere, mozzare la cima in modo da eliminare tutte le spine, lasciare su ogni fiore 4-5 cm di gambo opportunamente sbucciate (ossia devono essere rimosse le fibre filamentose superficiali e deve restare il cuore del gambo).
              Se i gambi sono più lunghi potete utilizzare lo stesso procedimento per le parti restanti e tagliarle poi in segmenti che saranno addizionati alla cottura.
              Durante questa operazione la superficie del carciofo pulito tende ad annerirsi molto rapidamente per cui il consiglio è quello di prendere un limone tagliarlo in due e spremerde una metà dentro una bacinella d'acqua nella quale lascerete a galleggiare anche la scorza spremuta, l'altra metà la strofinate su ogni carciofo appena sbucciato prima di passare al successivo e poi collocarre il carciofo agalleggiare nella bacinella.

              Terzo passo: preparate un abbondante battuto di aglio e prezzemolo

              Quarto passo: disponete i carciofi a testa in giu dentro un tegame o una pentola bassa chiudibile con coperchio insieme ai pezzi di gambi (anch'essi puliti) che siete riusciti a recuperare dalla pulitura.
              versateci ora un bel po' d'olio d'oliva in modo da bagnare tutti i carciofi e costituire sul fondo della pentola uno strato di almeno mezzo centimetro, pargere poi sale e pepe.

              Quinto passo: accendete il fuoco e fare rosolare i carciofi per non più di 5 minuti a partire dal momento dell'ebollizione dell'olio (in questa fase potete anche rivoltarli nell'olio per garantire l'uniformità della roslatura, ma all'inizio del passo 6 i carciofi devono tornare tutti a testa in giù).

              Sesto passo: spargete ora nel tegame (sopra i carciofi e/o tra un carciofo e l'altro) il battuto di aglio e prezzemolo ed una leggerissima quantità di menta romana tritata finemente - ATTENZIONE: troppa menta porta nel piatto finale un orrendo gusto di gomma americana (cosa che purtroppo avviene in molti ristoranti) ... la menta "deve far finta di esserci" per cui: più è forte e fresca, più dovete essere parsimoniosi.

              Settimo passo: versate uniformemente nel tegame un bicchiere pieno per metà d'acqua e per metà di vino bianco e (il famoso dettaglio isignificante che ho ripristinato dopo 2000 anni per riportare al ricetta originale) una strisciola di pasta d'acciughe (i Romani antichi infatti mettevano in questa fase una punta di garum).

              Ottavo passo: portare il brodetto in leggera ebollizione, mettete tutto a fuoco minimo e chiudete il tegame con un coperchio per realizzare una "quasi pseudo cottura" al vapore.

              Ogni 5 minuti tornate a dare un'occhiata.
              Quando l'acqua è tutta evaporata e sul fondo è rimasto l'olio condito con i vari aromi emulsionati prendete una forchetta o uno stuzzicatenti e guardate se ogni carciofo è "trafiggibile" senza incontrare restitenza meccanica:

              se SI' la ricetta è pronta
              se NO prendete un altro bicchiere di acqua e vino (pieno oppure a metà) e ripetete il passo 7 e 8.

              Quando i carciofi sono pronti spegnete il fuoco e chiudete il coperchio, potreste mangiarli subito (c'è chi li ama caldi, ma questo è un piatto che va gustato a temperatura ambiente): se avete la pazienza di lasciarli raffreddare per qualche ora, tutto l'olio del fondo ed i vapori presenti nella camera di cottura saranno assorbiti dai vegetali che si insaporiranno di più (e sentirete la differenza !)"
              Ultima modifica di L'Ing; 11/02/2016, 18:43.
              Adesso sono un pirata. Un pirata è tenerezza che esplode fiera, è giustizia incompresa, è amore sconsolato, è lottare, è solitudine condivisa, è navigare senza mai porto,
              è perenne tormenta, è possesso sempre insoddisfatto, è senza riposo.

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              • #22
                I carciofi erano slurposissimi !!!
                Dovrò proverolli !!!
                Grazy
                ...Autogestire la propria creatività, senza intermediari, senza volontà eccelse e onnipotenti che decidono al posto tuo, poco a poco ti rivela la necessità di autogestire il tuo stesso destino. (S. Agosti)
                Ingiuriare i mascalzoni è cosa nobile, perché, a ben vedere significa onorare gli onesti! (Aristofane)

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                • #23
                  I carciofi erano superlativi!
                  Manuela

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                  • #24
                    Io ho portato i Baci di Dama salati e la torta di cavolfiore di Ottolenghi. Se interessano appena posso metto le ricette (quella dei baci dovrebbe già esserci da qualche parte visto che li avevo fatti per un raduno da Polly.

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                    • #25
                      ottimi i carciofi, li ho veramente gustati!!

                      Direi che chi ha preparato qualcosa, scriva proprio la ricetta, non solo un generico "panna cotta all'arancia"
                      ...fatti non foste a viver come bruti...

                      http://www.emanuelepolverelli.it/Sit...Benvenuto.html

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                      • #26
                        Pubblicato originariamente da graziella66 Visualizza il messaggio
                        accipicchia quante cose mi sono pesa venendo lì un giorno soltanto
                        A chi lo dici....

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                        • #27
                          Pubblicato originariamente da sfizio Visualizza il messaggio
                          Io ho portato:

                          Cotechino nostrano cotto sottovuoto a bassa temperatura


                          I cotechini vanno lavati da ogni residuo di muffa e messi sottovuoto con 6 cubetti di ghiaccio. Portare il Roner a 72 gradi e cuocerli per 18 ore.

                          D
                          mi incuriosice molto il cotechino a bassa temperatura ...... ma non c'è il rischio che sia troppo forte di gusto ? Cioè l'acqua non ha un effetto ?

                          Qual'è il vantaggio della cottura prolungata a bassa temperaturaper il cotechino ?

                          da me si dice che i cotechini/musetti sono cotti quando "tacano", cioè al gusto sono cremosetti e "attaccano"....si ottiene lo stesso effetto a basse temperature ?

                          Non ho il Roner, (per inciso ho visto la scorsa settimana alla LIDL di Conegliano in vendiT)a delle macchine da sous vide a 69 Euro che a Gorizia non ci sono, ma ho il Fresco che cucina a 72 °.

                          Grazie !

                          Commenta


                          • #28
                            Quante bontà! !!!!!!!!Tutto ottimo! !!!!!
                            Stavolta al bando la linea pensavo di aver assaggiato un po di tutte queste bontà invece comincio a notar che me ne son perse diverse

                            Commenta


                            • #29
                              Pubblicato originariamente da roberto zot Visualizza il messaggio

                              mi incuriosice molto il cotechino a bassa temperatura ...... ma non c'è il rischio che sia troppo forte di gusto ? Cioè l'acqua non ha un effetto ?

                              Qual'è il vantaggio della cottura prolungata a bassa temperaturaper il cotechino ?

                              da me si dice che i cotechini/musetti sono cotti quando "tacano", cioè al gusto sono cremosetti e "attaccano"....si ottiene lo stesso effetto a basse temperature ?

                              Non ho il Roner, (per inciso ho visto la scorsa settimana alla LIDL di Conegliano in vendiT)a delle macchine da sous vide a 69 Euro che a Gorizia non ci sono, ma ho il Fresco che cucina a 72 °.

                              Grazie !
                              Nella busta si aggiunge l'acqua per ricreare il più possibile la cottura tradizionale, il gusto non è troppo forte, o almeno per me non lo è, qualcuno potrebbe smentire o concordare la mia valutazione, in questo caso è stato cotto a bassa temperatura per averlo disponibile senza dover monopolizzare un fornello per tre ore, la collosità classica c'era e la cotica era sufficientemente morbida, è stata macinata con il 6 mm, se si aumenta si dovrebbe aumentare anche il tempo di cottura.
                              Marco

                              Associazione Internazionale Studio Peperoncino E Solanacee

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                              • #30
                                Poi commento anche il testo, ma ora sono al volo e confermo che il cotechino era ottimo, gustoso e 'taccava'!!

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                                Operazioni in corso..
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