Ieri (giornataccia, scusate il ritardo) Caterina mi raccontava delle sue avventure da neo-pendolare. Mentre la ascoltavo parlare, pensavo che almeno una cosa l'ha presa da me, cioè la fascinazione per i treni.
Sono salita su una gran varietà di mezzi di trasporto (mongolfiera esclusa, sommergibile incluso), ma per me il treno resto imbattuto. Appena ci metto piede, anche se devo fare solo due fermate, mi sento "in viaggio", con tutte le possibilità aperte e la mente sgombra.
Vi auguro, e mi auguro, di sentirvi così, oggi e non soltanto.
Un abbraccio.
Treni
Antonia Pozzi
A notte
un lento giro d’ombre rosse
alle pareti avviava i treni: tonfi
cupi d’agganci
al sonno si frangevano.
E lavava
lieve la corsa della pioggia il fumo
denso ai cristalli: sogni
s’aprivano continui, balenanti
binari lungo un fiume.
Ora ritorna
a volte a mezzo il sonno quel tuonare
assurdo
e per le mute vie serali, ai lenti
legni dei carri e dentro il sangue
chiama
lunghi fragori – e quell’antico ardente
spavento e sogno
di convogli.
Sono salita su una gran varietà di mezzi di trasporto (mongolfiera esclusa, sommergibile incluso), ma per me il treno resto imbattuto. Appena ci metto piede, anche se devo fare solo due fermate, mi sento "in viaggio", con tutte le possibilità aperte e la mente sgombra.
Vi auguro, e mi auguro, di sentirvi così, oggi e non soltanto.
Un abbraccio.
Treni
Antonia Pozzi
A notte
un lento giro d’ombre rosse
alle pareti avviava i treni: tonfi
cupi d’agganci
al sonno si frangevano.
E lavava
lieve la corsa della pioggia il fumo
denso ai cristalli: sogni
s’aprivano continui, balenanti
binari lungo un fiume.
Ora ritorna
a volte a mezzo il sonno quel tuonare
assurdo
e per le mute vie serali, ai lenti
legni dei carri e dentro il sangue
chiama
lunghi fragori – e quell’antico ardente
spavento e sogno
di convogli.
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