Du an
Al mèni a l vuntèva di giarùl
te vièl s’un vstidìn a pois.
L’éra la vóita d’un pasaròt ch’e’ zùga
s’una sménta, un fiòur...
Pu l’à tàch a pióv
la catóiva stasòun la s’à ingulè.
A i’ò cmè un’òmbra t’un cantòun d’un òc
u n gn’è gnént in fònd a e’ curidéur
però u m tòcca sèmpra guardè.
Due anni
Le mani tracimavano di sassolini
nel viale con un vestitino a pois
Era la vita di un passerotto che gioca
con una semenza, un fiore...
Poi ha cominciato a piovere
la cattiva stagione ci ha ingoiati.
Ho come un’ombra nell’angolo di un occhio
non c’è nulla in fondo al corridoio
però devo sempre guardare.?
Annalisa Teodorani è una giovane poetessa romagnola. Tramite lei, voglio rivolgere un pensiero a una popolazione che ha patito troppo, ma a quanto pare non abbastanza per non scivolare in fondo alle notizie dei quotidiani.
Quando vivi la "catóiva stasòun", in qualunque senso, c'è sempre un effetto collaterale, che spesso non è nemmeno il peggiore, ma è di certo il più persistente: il timore che in "fondo al corridoio", come dice lei, sbuchi di nuovo qualcosa.
Auguro con tutto il cuore alle persone rimaste sotto la pioggia (reale, ma anche metaforica) di riuscire, il prima possibile, a pulire cuore e pensieri, e di tornare alla vita limpida dei bambini e degli animali.
Un grosso abbraccio.
Al mèni a l vuntèva di giarùl
te vièl s’un vstidìn a pois.
L’éra la vóita d’un pasaròt ch’e’ zùga
s’una sménta, un fiòur...
Pu l’à tàch a pióv
la catóiva stasòun la s’à ingulè.
A i’ò cmè un’òmbra t’un cantòun d’un òc
u n gn’è gnént in fònd a e’ curidéur
però u m tòcca sèmpra guardè.
Due anni
Le mani tracimavano di sassolini
nel viale con un vestitino a pois
Era la vita di un passerotto che gioca
con una semenza, un fiore...
Poi ha cominciato a piovere
la cattiva stagione ci ha ingoiati.
Ho come un’ombra nell’angolo di un occhio
non c’è nulla in fondo al corridoio
però devo sempre guardare.?
Annalisa Teodorani è una giovane poetessa romagnola. Tramite lei, voglio rivolgere un pensiero a una popolazione che ha patito troppo, ma a quanto pare non abbastanza per non scivolare in fondo alle notizie dei quotidiani.
Quando vivi la "catóiva stasòun", in qualunque senso, c'è sempre un effetto collaterale, che spesso non è nemmeno il peggiore, ma è di certo il più persistente: il timore che in "fondo al corridoio", come dice lei, sbuchi di nuovo qualcosa.
Auguro con tutto il cuore alle persone rimaste sotto la pioggia (reale, ma anche metaforica) di riuscire, il prima possibile, a pulire cuore e pensieri, e di tornare alla vita limpida dei bambini e degli animali.
Un grosso abbraccio.
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