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  • #16
    Capisco quello che dici, e quando voglio dedicare qualcosa a una persona importante, proprio per questo le faccio sempre del pane. Mi sembra che nel fare il pane ci sia qualcosa di magico, per chi lo fa e per chi lo mangia, ed è una di quelle cose che non possono mai stancarti, come una vera amicizia, un grande amore, un sogno irraggiungibile. Un pane caldo e fragrante, una cosa che mi riesce per istinto e non per calcolo, che non posso sbagliare, che non sarà mai brutta, che non sarà stucchevole... Ma io non sono una maga delle spezie come te, tu puoi osare di più senza rischiare di cadere nel melenso

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    • #17
      Ossignore, Ro, mi fai arrossire.
      Non so se cado nel melenso, spero di no.
      Non la sono normalmente.
      Ho molto pudore dei miei sentimenti, istintivamente schiva e riservata.
      Come se le cose, una volta dette, possano sciuparsi, in qualche modo.
      Il pane... se lo sapessi fare... lo regalerei anch'io.
      Perchè non è la "cosa" che è importante.
      Ero in Kenia, in non so quale punto del Parco dello Tzavo, incontriamo un gruppo di pastori Masai.
      Un anziano guarda lo zainetto. Ci sorridiamo. Lo svuoto delle quattro carabattole che contiene, glielo offro.
      Fa di no con la testa. Orgogliosi e dignitosissimi, i Masai.
      Sorrido, insisto.
      Si toglie una collanina, mi fa capire che è un portafortuna.
      Ci scambiamo queste cose da nulla.
      Con gli occhi che parlano.
      Dediche senza voce.
      Ecco.
      Sono caduta nel melenso.
      Rimedio.
      Magari era una trappola per turisti.
      "Cannella bruna e calda come la pelle per trovare qualcuno che ti prenda per mano. Seme di coriandolo, rotondo come la terra, per farti vedere chiaro. Trigonella contro la discordia. Zenzero per il coraggio profondo di chi sa quando dire no."
      Da: " La Maga delle Spezie". Chitra Banerjee Divakaruni.

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      • #18
        Come se le cose, una volta dette, possano sciuparsi, in qualche modo.
        ...
        quante vite hai,e quanta strada, fatta di notte senza lampioni,a rotoloni
        http://www.flickr.com/photos/patkanae/

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        • #19
          Neera( tanto per riportare le cose sul solido.....) per questi dolcetti posso usare lo stampo per i muffin?
          Stefania

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          • #20
            Ecco...son proprio questi i gesti che mi lasciano senza parole...................

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            • #21
              Si vede che hai un grande senso della misura,Neera, si vede dai piatti che inventi, non sono mai banali, ma non cadono neppure mai nell'eccesso per voglia di stupire.
              Col tuo racconto mi hai fatto emergere un'ombra di memoria, una scena del film La mia Africa in cui si vede in controluce un guerriero Masai, e ricordo che c'era una frase che allora mi colpì molto, e che come molte altre cose non riesco a ricordare. Mi toccherà rivedere il film e cercare quella scena... e come spesso succede nella vita, i segni ti indicano una direzione che non immaginavi di dover prendere. Il film l'ho visto in Danimarca, nell'86, non avevo mai pensato di rivederlo, ma proprio ieri mi è capitata in mano un'agenda di quel periodo e c'era segnato che avevo visto il film. Ora mi torna in mente il Masai grazie al tuo aneddoto... Evidentemente lì c'è qualcosa che vuole essere riportato a galla. Quando scopro cos'è ve lo dico.

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              • #22
                Fare i piatti per gli altri.
                Di solito la gente li fa per se, per far vedere quanto è brava, per rassicurarsi, per essere accettata.
                Farli per gli altri, dipingere le persone con il cibo che gli dedichiamo è un'altra cosa.
                Fino ad un po' di tempo fa quando vedevo le richieste di menù da preparare per cene da dedicare ad amici o parenti mi sono sempre sforzato di dire che è difficile consigliare come nutrire persone che non si conoscono, verso di cui non abbiamo legami sentimentali.
                Ora ho smesso, ma questo topic mi fa venir nostalgia ancora di più per la cucina come luogo degli affetti più che delle bilance.
                E non copiatela, per favore, questa ricetta. E' per Pat.
                E ce n'è una sola.

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                • #23
                  Quando cucino lo faccio sempre per dedicarlo a qualcuno; nel quotidiano a mio marito che tratto in maniera "ruvida" con le parole ma poi coccolo con il cibo. In altre occasioni per amici o colleghi cercando di intuire, dalla loro personalità , quali possano essere i loro gusti.

                  Quando lo faccio per me è perché me lo devo dedicare da sola, ma succede raramente oppure quando devo sperimentare perché son curiosa
                  Pubblicato originariamente da enzo raspolli Visualizza il messaggio
                  E non copiatela, per favore, questa ricetta. E' per Pat.
                  ...quindi non la copierà , ma la sperimenterà (al limite chiederà il permesso a Pat)

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                  • #24
                    ragazzi mi state mettendo in imbarazzo.
                    mi state togliendo le parole e non è da me.
                    firmato: microplane.
                    quante vite hai,e quanta strada, fatta di notte senza lampioni,a rotoloni
                    http://www.flickr.com/photos/patkanae/

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