Ad Enna si mette in un formaggio tipico chiamato Piacentino.
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I ravioli di ricotta (senza bietola) da condire poi con il sugo. Mi spiego meglio.... il ripieno di ricotta, uovo, zafferano e qualcuno aggiunge la scorza grattuggiata di limone (ma personalmente non la preferisco).
Poi si procede come già sapete ... sfoglia di pasta (senza uova) e condimento con sugo semplice (pomodoro e basilico per non mortificare il sapore del ripieno alquanto delicato) .... sale a piacere
dimenticavo è una ricetta sarda (credo! ... non mi è mai capitato di mangiarli altrove)
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Da noi,Sardegna del medio campidano, nel risotto(come in tutte le regioni forse),pardulas,zippole,ravioli di ricotta,agnello a spezzatino(cassoba de sposusu),brodo di carne di pecora o di gallina, e in su preimentu,cioè il ripieno della gallina da brodo(mollica di pane raffermo,un pizzico di zucchero e uno di noce moscata,prezzemolo,uova e zafferano)...non mi viene altro in mente, a parte che mio marito lo aggiuge in quasi tutti i sughi per condire gli spaghetti(pomodori con carne macinata o salsiccia,con granchi,ecc). Nel caffelatte ancora no!!!Ultima modifica di rea; 05/02/2008, 16:54.
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Pimpi esatto, io ci metto anche la scorza d'arancia e un pochino di zucchero.
Poi in Sardegna si usa anche nelle Pardulas e come diceva Pata nel sugo alla Campidanese.
Poi chiedo a mamma.Rita "Non è vero che non mi piacciono i bambini, è solo che ho il forno piccolo! "
Erode, una figura storica da rivalutare
Visitate il mio blog: Morti di fame
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Pubblicato originariamente da ri.paola Visualizza il messaggioPimpi esatto, io ci metto anche la scorza d'arancia e un pochino di zucchero.
Poi in Sardegna si usa anche nelle Pardulas e come diceva Pata nel sugo alla Campidanese.
Poi chiedo a mamma.
per la verità qui in sardegna lo zafferano lo si mette un po" ovunque ... forse non ancora nel latte
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Eccomi qua.
E' vero, la scapece è una preparazione tradizionale antica della cui origine i gallipolini si vantano contraddistinta dallo zafferano.
Questo è un estratto da wikipedia
"Questo piatto ebbe la sua origine nel periodo in cui Gallipoli, città marinara, era costretta a subire gli assedi da parte delle potenze mediterranee. Per scongiurare la fame era necessario rifornirsi di cibo da conservare per molto tempo e il pesce, abbondante nei mari intorno alla città , si prestava a questo uso.
Infatti l'ingrediente principale della scapece è il pesce che viene fritto e fatto marinare tra strati di mollica di pane imbevuta con aceto e zafferano all'interno di tinozze chiamate, in dialetto gallipolino, "calette". Lo zafferano dona al piatto il colore giallo che lo rende caratteristico.
Oggi la scapece viene servita come specialità gastronomica nei ristoranti ed è un prodotto tipico delle feste patronali nel Salento.
Nella scapece gallipolina il pesce non viene pultito prima di essere fritto a causa della quantità e della dimensione ridotta delle specie di pesci utilizzati. Mantenere la lisca del pesce potrebbe sembrare strano ma questa viene ammorbidita e resa commestibile con la marinatura in aceto. Va precisato che ci sono più tipi di scapece gallipolina, differenti tra loro dal tipo di pesce utilizzato, per questo, prima della frittura, i vari tipi di pesci vengono "scucchiati", cioè separati, secondo la specie. I pesci fritti vengono disposti, a partire dal fondo della tinozza, a strati alternati con la mollica di pane imbevuta con l'aceto in cui è stato sciolto lo zafferano. La mollica che si utilizza è quella della pagnotta. La forma di pane viene privata della crosta e tagliata a metà , le varie metà vengono poi strofinate su uno strumento detto "crattacasa", una grande grattugia formata da un semicilindro di acciaio largo mezzo metro sulla cui superficie sono stati praticati dei fori, simili a quelli di una grattugia da formaggio, larghi circa un centimetro. Una volta che la tinozza è stata riempita fino all'orlo viene sigillata con un foglio di plastica e messa a riposare in una cella frigorifera."
Inoltre mia nonna e diverse conoscenti utilizzano lo zafferano in alcuni primi a base di pesce, come il risotto ai frutti di mare e le penne al cartoccio, ma riguardo all'origine delle relative ricette non so quasi nulla. Forse lo zafferano nella nostra cucina deriva da qualcuna delle nostre dominazioni più forti.. quella spagnola, quella saracena o addirittura, molto più indietro, quella greca. La Grecia infatti mi pare essere uno dei più importanti produttori di zafferano d'europa..
tyMettiamo un disco sul giradisco, baci in cucina, baci in sala, baci in garage.
E poi facciamo 120 bambini tutti con dei nomi molto particolari,
così gli canto una canzone, di quelle belle che li fanno addormentare - dente
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In Valsabbia, precisamente in alcune malghe di Bagolino, viene prodotto un formaggio tipico denominato "Bagoss", a un certo punto della lavorazione per accentuarne il classico colore giallo, viene aggiunto dello zafferano.
Se digiti Bagoss., Sant gugol ti darà informazioni più precise e dettagliate.
Puoi trovare anche il disciplinare di produzione. Buona ricerca!
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Pubblicato originariamente da pimpi Visualizza il messaggiodello zucchero non sapevo, ma ti riferisci ai raviolini dolci? quelli fritti? ... oppure proprio quelli da condire con il sugo?
per la verità qui in sardegna lo zafferano lo si mette un po" ovunque ... forse non ancora nel latteRita "Non è vero che non mi piacciono i bambini, è solo che ho il forno piccolo! "
Erode, una figura storica da rivalutare
Visitate il mio blog: Morti di fame
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Pubblicato originariamente da rea Visualizza il messaggioDa noi,Sardegna del medio campidano, nel risotto(come in tutte le regioni forse),pardulas,zippole,ravioli di ricotta,agnello a spezzatino(cassoba de sposusu),brodo di carne di pecora o di gallina, e in su preimentu,cioè il ripieno della gallina da brodo(mollica di pane raffermo,un pizzico di zucchero e uno di noce moscata,prezzemolo,uova e zafferano)...non mi viene altro in mente, a parte che mio marito lo aggiuge in quasi tutti i sughi per condire gli spaghetti(pomodori con carne macinata o salsiccia,con granchi,ecc). Nel caffelatte ancora no!!!
Il mio prenimento è però diverso: interiora (budelli esclusi) della gallina, lardo battuto, pomodoro secco, le uova non compiute, pane grattugiato, e zafferano.
Nel sugo di capretto che uso per condire i malloreddus.
Per colorare una parte dei malloreddus.
Nei "bombas"= polpette
nel tonno in umido
con la ricotta fresca cruda per condire la pasta.
e sono sicura di dimenticarmi qualcosa.
E' sicuramente la spezia più usata nella nostra cucina.
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Pubblicato originariamente da Stefania Casula Visualizza il messaggioMolto molto simile anche qui nel Parteolla (sardegna meridionale).
Il mio prenimento è però diverso: interiora (budelli esclusi) della gallina, lardo battuto, pomodoro secco, le uova non compiute, pane grattugiato, e zafferano.
Nel sugo di capretto che uso per condire i malloreddus.
Per colorare una parte dei malloreddus.
Nei "bombas"= polpette
nel tonno in umido
con la ricotta fresca cruda per condire la pasta.
e sono sicura di dimenticarmi qualcosa.
E' sicuramente la spezia più usata nella nostra cucina.
Ciao Stefania,per il "preimentu",son io che ho dimenticato qualcosa...sa pibadra e il fegatino,come dici tu!!!! il pane grattugiato lo metto io ora,ma mia madre usava la mollica.Anche le uova incompiute che si trovavano nella stessa gallina...ma questo succede solo con le galline di casa,purtroppo,perciò metto un uovo "normale". Lardo da noi no.
Quand'ero bambina era spesso il piatto forte della domenica e io lo amavo moltissimo...oggi non ha più lo stesso sapore...sarà il sapore dell'infanzia, quello che manca!!!
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Da noi non si usa affatto...
A me invece piace molto, lo uso ad esempio per farci delle pennette con le zucchine e poi ci aggiungo lo zafferano, ci faccio a volte il pesce spada, prima lo passo nella farina e poi lo faccio rosolare nel tegame con del burro(tipo scaloppina) poi lo sfumo con vino bianco e aggiungo qualche cucchiaio d'acqua in cui sciolgo lo zafferano.
Ci faccio ancora il risotto con salsiccia e zafferano, tanti anni fa ricordo che ci feci addirittura una torta, non ricordo pero' cosa ne usci'.
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per la cucina palermitana aggiungo:
lo zafferano nella pasta con i broccoli(cavolfiori) arriminati, nella pasta con gli "sparacelli"(broccoletti), nella zuppetta di vongole, nelle sarde a beccafico insieme al succo d'arancia(ricetta all'antica).this is just to say, I have eaten the plums...
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