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  • Alici marinate: ricetta anti-anisakis

    Alici marinate: ricetta anti-anisakis


    Cari Coquinari,

    oggi vi voglio presentare la mia ricetta per le alici marinate, ma con le regole opportune, previste anche dalla legge per i pubblici esercizi, per eliminare il rischio anisakis.

    Come certamente tutti saprete, giacchè in varie occasioni se ne è discusso sul forum, l'anisakis (Anisakis simplex) è un nematode parassita intestinale dei pesci.

    Con il termine generico anisakis si intendono vari vermi appartenenti alla famiglia degli Anisakidae costituita dai generi: Anisakis, Pseudoteranova, Contracaecum e Hysterothylacium.

    Il ciclo vitale di questi nematodi è il seguente.

    Il verme adulto è un parassita che vive nello stomaco dei mammiferi marini; attraverso le feci i mammiferi marini diffondono in acqua le uova; nelle uova si sviluppa un primo stadio larvale; alla rottura dell'involucro esterno la larva evolve in secondo stadio con mobilità marina indipendente e sopravvivenza di tre mesi in ambiente marino; queste larve sono predate da piccoli crostacei planctonici, componenti del cosiddetto krill, dove si accrescono in un terzo stadio larvale; i crostacei del krill quindi rappresentano il primo ospite temporaneo; il krill è normalmete l'alimento principale dei mammiferi marini; quando i crostacei infestati vengono ingeriti dai mammiferi marini, le larve si installano nello stomaco dove prima evolvono verso un quarto stadio larvale e poi diventano organismi adulti capaci di produrre uova; in tal modo il ciclo vitale si chiude.

    Vi è però anche la possibilità che il crostaceo infestato venga predato da un pesce o da un cefalopode che a questo punto diventa il secondo ospite intermedio; in tal caso la larva di terzo stadio si installa nella cavità celomatica del pesce o del cefalopode dove sono contenute tutte le interiora; se il pesce o il cefalopode viene predato da un mammifero marino anche in questo caso il ciclo vitale si chiude come precedentemente.

    Esiste però il caso che il pesce venga pescato; in questo caso dopo la morte del pesce, per un meccanismo non ancora investigato, dopo un periodo non superiore a 24 ore, la larva di terzo stadio dell'anisakis perfora le pareti intestinali e si trasferisce nel muscolo del pesce; se il pesce viene mangiato crudo da un essere umano, il parassita si trasferisce nell'uomo che ne diventa ospite accidentale a fondo cieco, vale a dire nell'organismo umano il parassita non evolve ulterioriormente, rimane al terzo stadio larvale e poi muore; ha comunque un periodo di sopravvivenza che può andare da qualche giorno a qualche settimana e può infestare sia lo stomaco che il duodeno.

    Nell'organismo umano le larve di anisakis possono morire senza dare sintomi oppure dare conseguenze che possono andare da più benigni disturbi gasto-intestinali passeggeri curabili con farmaci, fino, nel caso di ingestione di molti parassiti, a ben più gravi fenomeni di perforazione dello stomaco o del duodeno che possono essere risolti solo per via chirurgica.

    Se il pesce infestato viene consumato cotto non vi sono problemi perché le larve a temperatura di 60°C muoiono.

    Nel caso del consumo a crudo, per evitare rischi, è necessario prendere due provvedimenti.

    Acquistare sempre pesce molto fresco, nel caso delle alici pescate da meno di 24 ore, e privarlo delle interiora il più presto possibile.

    Consumare il pesce crudo solo dopo un periodo di sosta di almeno 24 ore a -20°C o tre giorni -16/18°C.

    Per inciso aggiungo ancora che non vi è problema anche nel consumo del pesce sotto sale perché il parassita vive solo qualche ora in soluzioni saline sature.

    In casa, purtroppo, non possedendo degli abbattitori industriali, il processo di congelamento delle alici le degrada eccessivamente dal punto di vista organolettico, almeno per un consumo a crudo.

    Come è noto infatti, quando il processo di congelamento è lento, come avviene nei nostri normali congelatori, si forrmano nelle cellule degli alimenti dei cristalli di ghiaccio che progressivamente si accrescono portando in molti casi alla rottura della membrana della cellula.

    Questo comporta che all'atto dello scongelamento le alici perdono consistenti quantità di liquidi con un netto peggioramento della consistenza del muscolo che diventa contemporaneamente più molle e più stopposo.

    Nel caso del surgelamento rapido di tipo industriale, la maggiore velocità dell'abbassamento della temperatura fa si che nella cellula si formino contemporaneamente più cristalli di ghiaccio che poi raggiungono dimensioni finali molto più piccole senza determinare la rottura della membrana cellulare.

    Poichè l'entità del fenomeno descritto è direttamente proporzionale al contenuto di acqua degli alimenti sottoposti a congelazione, ne deriva che una maniera per contenere questi effetti è la preventiva disidratazione dell'alimento da congelare.

    Nel caso della ricetta che vi presento, questa disdratazione la ottengo mettendo sotto sale per 30 minuti le alici dopo averle diliscate e prima di congelarle.

    I trenta minuti li ho ricavati dopo qualche prova come compromesso fra una disidratazione più alta possibile, ma tale da non rendere il prodotto eccessivamente sapido per il consumo successivo.


    Ingredienti

    Alici fresche g 500
    Sale marino grosso g 100
    Succo limone 0,5 decilitri
    Aglio 2 spicchi
    Prezzemolo 1 ciuffo
    Olio evo 1 decilitro
    Pepe di mulinello


    Procedimento

    Acquistare le alici al mattino presto, recarsi a casa e diliscarle immediatamente.

    Disporre le alici diliscate con la parte interna verso l'alto in una teglia senza sovrapporle.

    Distribuire uniformemente il sale grosso sulle alici e porre la teglia inclinata in modo da consentire al liquido che fuoriesce dalla alici di drenare verso uno spigolo.





    Dopo trenta minuti si sarà formato parecchio liquido nel bordo inferiore della teglia.





    A questo punto le alici vanno ben sciacquate dal sale sotto acqua corrente, poi lasciate per 30 minuti a colare in un colabrodo, disposte in un contenitore e poste nel surgelatore di casa per 3 giorni.

    Dopo tre giorni le alici vanno fatte scongelare lentamente nel frigorifero; in genere io le trasferisco dal surgelatore al frigorifero alla sera per avere poi le alici pronte per il successivo trattamento all'indomani mattino.

    Per la concia finale delle alici procedo così.

    In un contenitore di plastica per alimenti formo uno strato di alici con il lato lisca verso l'alto.

    Pongo sullo strato tre/quattro fettine sottili di aglio, un pizzico di prezzemolo tritato, qualche macinata di pepe, due o tre cucchiaini di succo di limone ed una spruzzata di olio.





    Procedo alla stessa maniera con altri strati di alici fino all'esaurimento delle stesse.





    Sull'ultimo strato pongo qualche fettina di limone e qualche rametto intero di prezzemolo, chiudo il contenitore e pongo a maturare nella parte meno fredda del frigorifero (zona a 10°C).





    Le alici sono pronte per il consumo almeno dopo 12 ore dalla preparazione precedentemente descritta.

    Questo tipo di ricetta usufruisce per la marinatura delle carni delle alici sia l'effetto della breve salatura iniziale sia l'effetto del limone, che comunque non è abbondante.

    Ne deriva un prodotto con limitata denaturazione delle proteine che conserva un colore ancora scuro ed gusto crudo, cosa a me molto gradita.

    Qualora si preferisca un prodotto più chiaro basta far precedere la preparazione finale che ho descritto da un bagno di 2/4 ore in una miscela di succo di limone e vino bianco al 50%.


    Cordiali saluti

    Giampaolo

  • #2
    sono sbigottita.

    Mi piacerebbe assaggiarle!
    ...fatti non foste a viver come bruti...

    http://www.emanuelepolverelli.it/Sit...Benvenuto.html

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    • #3
      Ma l'anisakis non si vede a occhio nudo?
      Grazy
      ...Autogestire la propria creatività, senza intermediari, senza volontà eccelse e onnipotenti che decidono al posto tuo, poco a poco ti rivela la necessità di autogestire il tuo stesso destino. (S. Agosti)
      Ingiuriare i mascalzoni è cosa nobile, perché, a ben vedere significa onorare gli onesti! (Aristofane)

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      • #4
        Il tempo di tre giorni in congelatore è il tempo minimo?
        Volendo si possono lasciare qualche giorno in più e tirar fuori all'occorrenza ?

        Grazie
        Carmen
        Carmen

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        • #5
          grazie...è un'indicazione interessantissima!
          Monica le mie foto qui...mokapest's photos on Flickriver
          "Viaggiamo, inizialmente, per perderci. E viaggiamo, poi, per ritrovarci. Viaggiamo per aprirci il cuore e gli occhi..."

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          • #6
            Pubblicato originariamente da Graziana Visualizza il messaggio
            Ma l'anisakis non si vede a occhio nudo?
            in teoria sì, in realtà è sottile come un capello e piccolissimo, se proprio non ti spunta fuori dal pesce mentre lo pulisci ti può anche sfuggire (ho visto un filmato recentemente).


            Grazie GP per tutta la spiegazione e per la tecnica. Io faccio spesso le alici marinate in estate... finora mi è sempre andata bene, ma effettivamente sono un po' preoccupata.

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            • #7
              Molto interessante la tua spiegazione sugli effetti di questo parassita che provvederà ad inoltrare anche a chi dei miei amici non è sufficientemente consapevole del rischio. Adotterà il tuo metodo anche per la preparazione ! grazie !
              Giocare a bridge con la scusa di mangiare insieme, mangiare insieme con la scusa di giocare a bridge.

              Susanna

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              • #8
                Suzien inoltra ai tuoi amici anche il link alla puntata delle iene... è davvero comprensibile per tutti e super interessante.

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                • #9
                  ecco dove l'avevo visto, nel filmato delle iene

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                  • #10
                    Si, l'ho visto anche io e mi ha fatto passare la voglia di mangiare pesce crudo!!
                    La resdora.

                    La terra non è un dono dei nostri padri, bensì un prestito dei nostri figli.

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                    • #11
                      una volta preparate quanto tempo si possono tenere in frigo?
                      è una pietanza che preparo spesso per la vigilia di natale
                      "La tua irrequietudine mi fa pensare agli uccelli di passo che urtano ai fari nelle sere tempestose: è una tempesta anche la tua dolcezza, turbina e non appare, e i suoi riposi sono anche più rari" (Montale)
                      http://ventanasogniedolcezze.blogspot.com

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                      • #12
                        Pubblicato originariamente da graziella66 Visualizza il messaggio
                        sono sbigottita.

                        Mi piacerebbe assaggiarle!
                        Accomodati pure.

                        Sbigottita? Il verme forse?

                        Grazie

                        Gp

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                        • #13
                          Pubblicato originariamente da Graziana Visualizza il messaggio
                          Ma l'anisakis non si vede a occhio nudo?

                          Cara Graziana,

                          personalmente non ho mai avuto il piacere di incontrarlo, però ho letto che può anche sfuggire perché, pur essendo lungo 15/20 mm, è estremamente sottile.

                          Se poi, dopo avere abbandonato la cavità celomatica, è penetrato in profondità nel muscolo potrebbe anche essere impossibile vederlo.

                          Ciao

                          Giampaolo

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                          • #14
                            Pubblicato originariamente da c@rmen Visualizza il messaggio
                            Il tempo di tre giorni in congelatore è il tempo minimo?
                            Volendo si possono lasciare qualche giorno in più e tirar fuori all'occorrenza ?

                            Grazie
                            Carmen
                            Certamente, però direi di non superare le due settimane.

                            Ciao

                            Giampaolo

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                            • #15
                              Pubblicato originariamente da gpmari Visualizza il messaggio
                              Cara Graziana,

                              personalmente non ho mai avuto il piacere di incontrarlo
                              A me purtroppo è capitato, e non è stato per niente un piacere... fanno veramente impressione. Ho cestinato le acciughe all'istante e non le ho più fatte/mangiate crude, anche se mi piacciono molto.
                              Grazie per il aver condiviso il tuo metodo (appena trovo delle acciughe belle ci riprovo) e grazie anche per la precisazione sulle acciughe sotto sale, su cui avevo sentito dire tutto ed il contrario di tutto. Sei davvero una miniera d'oro .
                              Paola
                              La più coraggiosa decisione che prendi ogni giorno è di essere di buon umore (Voltaire).

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