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  • Vitello tonnato o Vitel tonné

    Ora dicono che sia un piatto molto anni 70, troppo strapazzato in gastronomie e pizzerie di basso livello, invece è un'ottima preparazione della tradizione piemontese ed anche della confinante Lombardia, qualcuno ha pensato persino ad infiltrazioni francesi per quel "Vitel tonné" con cui viene chiamato, ma non è nient'altro che la parlata dialettale di queste due regioni del nord.
    Riportato dallo scrittore e gastronomo Pellegrino Artusi nel suo manuale del 1811 "La scienza in cucina e l'arte di mangiar bene", nella parte riservata ai "Rifreddi", il Vitello tonnato divenne una ricetta di successo quando Ada Boni, negli anni Venti, la inserì nel suo celebre ricettario "Il talismano della felicità".
    Era uno degli antipasti obbligatori nei nostri pranzi di famiglia, ricordo che il nonno cuoceva il giorno prima il magatello di vitello, poi lo metteva in forma tra due taglieri con un peso sopra e lo poneva al fresco, poi pazientemente preparava la maionese per la salsa, cominciando a rompere in una tazza due tuorli con un cucchiaio. Quando i tuorli erano abbastanza montati si cominciava ad aggiungere l'olio a filo, lavoro a cui io ero deputata: iniziavo prendendo l'olio con un cucchiaio e lo versavo piano piano con attenzione, non bisognava metterne troppo altrimenti la maionese sarebbe impazzita!
    Quando il composto cominciava a prendere consistenza si aggiungeva alternativamente del succo di limone e olio usando il frullino a mano finché si arrivava alla quantità desiderata.
    Il vitel tonné piemontese invece è diverso: il tonno si aggiunge in cottura alla carn,e che viene cotta arrosto oppure brasata,e la salsa è realizzata con il fondo di cottura ed i tuorli sodi,penso che la prossima volta proverò a cucinarlo così.
    Dal Vitel tonné del nonno sono passata a provare la versione del Carnacina e questo è il mio


    Vitello tonnato


    Ingredienti per 4 persone circa:

    1 kg di girello di vitello o magatello,
    200 gr. di tonno sott’olio pesato sgocciolato,
    3 cetriolini sott’aceto,
    2 coste di sedano,
    1 cipolla, 1 carota,
    una tazza di salsa maionese ( o yogurt greco)
    filetti di carote e cetriolini sott’aceto,
    un cucchiaio di capperi fini di Pantelleria,
    limoni,
    filetti di acciuga dissalati,
    1 dl e ½ di vino bianco secco,
    olio sale.

    Steccare il pezzo di vitello con i filetti di carote e cetriolini sott’aceto e con filetti di acciughe dissalati ( se si vuole, io non lo faccio, più per pigrizia che altro), legarlo con uno spaghino e adagiarlo in un tegame di terracotta, naturalmente anche altre pentole van bene… Aggiungere la carota, la cipolla ed il sedano affettati, la scorza di mezzo limone, bagnare con il vino bianco, con un dl. di olio, 2 bicchieri di acqua fredda, il succo di mezzo limone, salare, coprire e cuocere a calore moderato per circa un’oretta. L’interno deve restare rosa. A cottura sgocciolare la carne, slegarla e tenerla da parte.
    Passare il liquido di cottura al colino fine, versarlo in una casseruolina, rimettervi il vitello, farlo raffreddare completamente nel liquido di cottura quindi sgocciolarlo. Se lo si fa la sera prima è meglio, naturalmente va tenuto in frigo, magari sotto un peso, così si compatta la carne. Rimettere il liquido di cottura sul fuoco e farlo addensare.
    Pestare nel mortaio il tonno sott’olio insieme a due/tre filetti d’acciuga dissalati qualche cappero ed un cetriolino, diluire con qualche cucchiaio di liquido di cottura del vitello e passare tutto al setaccio fine (per fare più in fretta si frulla tutto). Mescolare la purea di tonno alla maionese, se la salsa fosse troppo densa aggiungervi qualche cucchiaio del liquido di cottura. Affettare la carne finemente, disporla su un piatto di servizio, ricoprirla con la salsa e decorare con capperi e cetrioli a fettine.

    Si può sostituire la maionese con yogurt greco bello denso per una salsa dietetica e senza colesterolo.

    E voi come lo preparate?
    "...nella vita non è importante per quanto tempo saremo insieme, quello che succederà in futuro, i progetti che non potremo condividere.. l'importante è esserci incontrati.. è questo l'importante"
    Il mio blog: Tentazioni di gusto

  • #2
    per me é sempre il miglior antipasto del mondo, saró anni 70. da noi il vitello tonnato viene tagliato spesso come una scaloppina, e vine fatto a strati, peró anchío lo taglio con l´affettatrice.
    cucinare é: 40% denaro, 30% tempo, 30 passione. mia mamma

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    • #3
      Sono anni che mi propongo di fare il vitello tonnato, ma poi non l'ho mai fatto!
      Devo farlo! Grazie Bruna!
      Amo la cucina da quando ero bambina, principalmente è la cucina della mia tradizione ma non disdegno sperimentazioni e altri territori.il mio blog

      www.rosariaaifornelli.blogspot.com

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      • #4
        Bruna....GUSTOSISSIMO !

        a che temperatura al cuore lo cucini ?

        un anno fa lo avevo cotto a 64°, se ricordo bene, ma poi al taglio era sempre grigio, buono ma grigio

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        • #5
          Io comunque la storia dei piatti fuori moda la capisco poco. Se una cosa è buona è buona. Il vitel tonné, fatto come si deve, è buono. Il tuo, Bruna, è molto invitante
          Alessandra
          A mangiare sono bravissima, a cucinare sto imparando
          L'uomo nel pozzo: un invito ad agire di più e parlare meno a vanvera - http://alessandra-appuntisparsi.blogspot.com

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          • #6
            Roberto se devo essere sincera non uso mai il termometro per il vitello tonnato, vado a occhio, però se vuoi che sia al punto rosa dovresti tenere la temperatura al massimo a 60°, togliendolo dal fuoco prosegue sempre un po' ed arriva a qualche grado in più, a meno che tu non lo metta subito in abbattitore.
            "...nella vita non è importante per quanto tempo saremo insieme, quello che succederà in futuro, i progetti che non potremo condividere.. l'importante è esserci incontrati.. è questo l'importante"
            Il mio blog: Tentazioni di gusto

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            • #7
              Pubblicato originariamente da fabri68 Visualizza il messaggio
              per me é sempre il miglior antipasto del mondo, saró anni 70. da noi il vitello tonnato viene tagliato spesso come una scaloppina, e vine fatto a strati, peró anchío lo taglio con l´affettatrice.

              Andrebbe cosparso di salsa, lo so, ma viene brutta la foto e la presentazione
              "...nella vita non è importante per quanto tempo saremo insieme, quello che succederà in futuro, i progetti che non potremo condividere.. l'importante è esserci incontrati.. è questo l'importante"
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              • #8
                A casa mia vitello tonnato e insalata russa sono degli evergreen.Io lo cucino lessando il magatello e coprendolo con abbondante salsa tonnata.
                Molto interessante la storia di questo piatto , sei tornata alla grande nonna Bruna!
                La vecchiaia non è poi così male quando consideri le alternative...

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                • #9
                  Te l'ho già scritto che è molto invitante anche per la presentazione superlativa. Io sempre presentato con la salsa sopra le fettine.Anch'io lo taglio con l'affettatrice. Ciao Bru!
                  "Sono un viandante sullo stretto marciapiede della terra, e non distolgo il pensiero dal Tuo volto che il mondo non mi svela"
                  Karol Wojtyla
                  www.giuliocodega.it

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                  • #10
                    io lo adoro, anni 70, 80, 90 e giù di lì tutta la vita.....proverò questa cottura Bru.....io di solito lo faccio bollito, in un bagno profumato con gli odori, (sedano, carota, cipolla) bacche di pepe nero, foglia di alloro, un goccio di vino bianco e una fetta di limone...lo lascio raffreddare nel suo liquido che aggiungo, in piccolissima dose, anche alla salsa...
                    http://lagallinavintage-giuliana.blogspot.com/

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                    • #11
                      E`un piatto che conosco fin dall' infanzia perche`lo faceva mia nonna ed era sempre apprezzatissimo. Sicuramente con la ricetta dell' Artusi e sicuramente senza maionese ma come faceva a ridurre in crema il tonno e a tagliare sottile il magatello con la sua attrezzatura minima da cucina ...non so...cose di allora !
                      Io ho semplificato molto , non stecco la carne,la faccio bollire con alcuni odori, la salsa come quella di Bruna ma senza cetriolo. Piace molto a tutti e quindi lo preparavo spesso.( mi vergogno a dirlo...in questi ultimi anni con la maionese comprata...una volta sarebe stata una blasfemia

                      Manuela

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                      • #12
                        Io non l'ho mai fatto perché è uno dei 4 cavalli di battaglia di mia suocera e, non so voi, ma io non voglio mettermi in competizione con la suocera! Intanto pero mi salvo la ricetta, perché le tue spiegazioni sono così precise che quando uno si mette a cucinare si sente rassicurato, non si puo' sbagliare .
                        Vedo un paio di variazioni rispetto alla suocera-ricetta, come il vino e il limone nel brodo.
                        I never lose. I either win or learn. (Nelson Mandela)

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                        • #13
                          Grazie, Bruna, , anche per il tuo racconto. La tua versione è molto interessante e la foto così appetitosa! E' originale anche l'uso dello yogurt al posto della maionese, che non prediligo, la trovo un po' pesante.
                          Da molto tempo ho adottato la versione "alla maniera antica", mi sono ispirata ad una ricetta di uno dei libri delle cucine regionali della Franco Muzzio, non mi ricordo se era La cucina piemontese oppure Storie di un re di nome Barolo; poi l'ho aggiustata secondo il mio gusto.

                          L'avevo già postata, ma la rimetto qui, è un piatto fisso come antipasto di Natale
                          Vitello tonnato alla maniera antica


                          1 kg circa di polpa di coscia di vitello
                          20 g. di burro
                          ½ l. di aceto bianco
                          sale
                          pepe in grani
                          2 foglie di alloro
                          1 cipolla
                          1 pezzetto di cannella
                          farina
                          5 uova
                          olio extravergine d’oliva
                          capperi sotto sale
                          acciughe sott’olio
                          300 g. di tonno sott’olio
                          succo di mezzo limone

                          Mettere la polpa di vitello in una marinata composta di acqua e aceto in parti uguali, due foglie di alloro, una cipolla tagliata in quattro parti, un pezzetto di cannella e alcuni grani di pepe, e lasciarvela per 24 ore, rigirandola ogni tanto.
                          Scolare quindi la carne dalla marinata, asciugarla bene con carta da cucina, salarla e peparla, massaggiando bene la superficie, quindi legarla con spago da cucina.
                          Sciogliere il burro in una casseruola e rosolarvi bene la carne da tutti i lati; abbassare la fiamma e sciogliere nel burro 5 filetti di acciuga sott’olio, quindi unire la marinata con tutti gli aromi e lasciar cuocere a fuoco medio per circa due ore, a tegame semicoperto.
                          Quando la carne è cotta (non deve diventare troppo tenera) spegnere il fuoco e toglierla dal sugo, mettendola a raffreddare su di un piatto.
                          Filtrare la marinata (che si sarà parecchio ridotta) e rimetterla nella casseruola, raschiando bene il fondo e le pareti. Su fuoco dolce, unire un poco alla volta un cucchiaio di farina e fare addensare girando bene con una frusta in modo da sciogliere tutti i grumi. Lasciar raffreddare.
                          Nel frattempo lessare le uova per 6-7 minuti, in modo che i tuorli non siano del tutto sodi.
                          Preparare la salsa mettendo nel frullatore i tuorli semisodi, 5-6 acciughe sott’olio, una manciata di capperi dissalati, il tonno sgocciolato, e montare aggiungendo a filo un bicchiere circa di olio extravergine non amaro (bene quello ligure). Unire quindi il fondo di cottura della carne, continuando a frullare, finchè la salsa è perfettamente liscia, aggiungendo, a gusto, un po’ di succo di limone.
                          Affettare la carne sottilmente e disporre le fette in una terrina, ricoprendo ogni strato con la salsa. Decorare con capperi, cetriolini, fettine di limone, a piacere,la superficie, e servire


                          Una volta sono andata con Annina in un ristorante di un suo amico, lui faceva il vitello tonnato con una "maionese" ai ricci di mare. Era una cosa totalmente diversa da un vitello tonnato, però piuttosto interessante.

                          L'anno scorso ho riprodotto una"maionese" ai ricci di mare, che per la verità ho associato a piatti di pesce; però se volete provare con il vitello ve la metto lo stesso

                          Maionese ai ricci di mare
                          Per la maionese di ricci, si mette nel bicchiere del minipimer il tuorlo di un uovo sodo, mezza scatola di ricci di mare, una spruzzata di succo di limone, un po’ di sale fino (una punta di cucchiaino, perché i ricci sono salati, ma non l’uovo), succo di arancia (un cucchiaio circa) e olio e.v. oliva quanto basta (5 cl circa). Si frulla finché è montata.
                          Eleonora
                          "Io evolvo indietro." (Teobaldo Cappellano)

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                          • #14
                            Bene, siete riuscite a farmi venire voglia di vitel tonnè. E infatti ho intenzione di provarne una versione adattata alla mia alimentazione, con muscolo di grano al posto della carne e la salsa come dice Bruna, con lo yogurt.

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                            • #15
                              Piatto estivo e talvolta della festa!
                              Io non l'ho mai preparato,l'ha sempre fatto mia mamma...e sono onesta,non so che pezzo di carne prenda, nè come lo cuocia! So solo che per la salsa usa maionese,tonno,acciughe e capperi...e che quella che resta nel mixer me la mangio a cucchiaiate!
                              Ele
                              Chi vive a braccia aperte, di solito, non fa carriera, ma trova tanta gente da abbracciare. (cit)

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