Pubblicato originariamente da Robino
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"...nella vita non è importante per quanto tempo saremo insieme, quello che succederà in futuro, i progetti che non potremo condividere.. l'importante è esserci incontrati.. è questo l'importante"
Il mio blog: Tentazioni di gusto
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Pubblicato originariamente da gianni Visualizza il messaggioBello, in versione buffet.
Fatto tu o partecipato?
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Pubblicato originariamente da GioR Visualizza il messaggioCiao Bruna! E' bello rileggerti."...nella vita non è importante per quanto tempo saremo insieme, quello che succederà in futuro, i progetti che non potremo condividere.. l'importante è esserci incontrati.. è questo l'importante"
Il mio blog: Tentazioni di gusto
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Pubblicato originariamente da Bruna Cipriani Visualizza il messaggio
non aspettatevi granchè da me, chiacchiero solo...9
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La salsa del vitel tonné (digressione: a Torino c'è un simpatico ristorantino che si chiama "Vitel étonné" e cuoce la carne a bassa temperatura) è come un derby di calcio: con o senza maionese. Io tifo senza e lo preparo con il tondino di spalla con una ricetta molto simile a quella di Eleonora.
Cristina
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Pubblicato originariamente da Cristina Hess Visualizza il messaggioLa salsa del vitel tonné (digressione: a Torino c'è un simpatico ristorantino che si chiama "Vitel étonné" e cuoce la carne a bassa temperatura) è come un derby di calcio: con o senza maionese. Io tifo senza e lo preparo con il tondino di spalla con una ricetta molto simile a quella di Eleonora.
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Pubblicato originariamente da Cristina Hess Visualizza il messaggioLa salsa del vitel tonné (digressione: a Torino c'è un simpatico ristorantino che si chiama "Vitel étonné" e cuoce la carne a bassa temperatura) è come un derby di calcio: con o senza maionese. Io tifo senza e lo preparo con il tondino di spalla con una ricetta molto simile a quella di Eleonora.
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Vi copioincollo qualche notizia più approfondita, presa dalla associazione food Blogger quando si facevano tantissime ricerche e articoli per il Calendario del cibo.
"Il testo più antico che riporta una salsa che potrebbe avvicinarsi alla salsa tonnata è il “Clypeo del gentiluomo” Vini e cucina del piemonte seicentesco utilissimo ove si contiene diversi e svariati secreti circa la defensione e governamento de beni e massimamente della sanità secondo teoriche e pratiche dottrine. Guglielmino Prato cittadino Astese, speziale e filosopho veridicamente delineato in Asti MDCXVIII Appresso Zangradi, rieditato nel 1996.
In questo trattato si trova la ricetta di una salsa che potrebbe essere l’antesignana della nostra: “Far savor di capparetti: Tolli capparetti e pistali e ponili anciove, tonina, petresemolo, pepe franto quanto vorrai e torli d’ova dure; e tutto quanto stempera di buon brodo grasso e fanne savore.”
In questo primo ritrovamento la salsa non viene associata alla carne, ma compare il tonno o tonina, un pezzo di tonno lessato e messo sotto sale.
La prima ricetta che, invece, parla espressamente di Vitello Tonnato pare essere stata pubblicata su “La cucina piemontese del Settecento”, scritto nei primi decenni del XVIII secolo e la ricetta dovrebbe collocarsi intorno al 1750. Ci sono delle somiglianze con la ricetta odierna, anche se il grande assente è, come si diceva, il tonno.
Vitello tonè: prendete una bella fesa di vitello e levato il pezzo di mezzo che lo purgherete di tutte le cartilagini e lo batterete al segno di ridurlo allo spessore di un dito, ciò fatto lo rotolerete come si usa con il polpettone tenendolo ben stretto e salandolo di mano in mano, e preso uno straccio pezza capace e involto e legato all’uso galatina lo collocherete in una cazzeruola capace e messovi tanto aceto che sorpassi il vitello e salato a proporzione lo farete cuocere e dopo due buone ore di cottura ritiratelo dal fuoco e freddo lo fetterete sottile e collocato sul Piatto gli farete una battuta con 3, 4 oncie di anchode spappolate bene e distemperate con tanto oleo che basti si copra il vitello con questa salsa fredda si serva. Nei ricettari successivi non si trovano più ricette così simili alla nostra, anche se non mancano abbinamenti di carne di vitello con salse aromatizzate di pesce, acciughe e capperi su tutto.
Anche la ricetta di “Vitello ad uso Tonno” che compare nella terza edizione del “Nuovo Cuoco milanese economico” del 1853 non riporta alcuna traccia del tonno se non nel nome: “ Prendete una fesa o noce di vitello, pulitela, battetela, involta in un panno bianco, lasciatela in sale minimo due giorni, fategli perdere il sale, strofinandola nell’acqua fredda più volte. Fatela cuocere in poco brodo liscio con una foglia di lauro, cipolle, selleri e carote. Cotta levatela dalla cottura, prontate dell’olio fino quasi bollente, unitevi il detto vitello lasciandolo un poco a mijoutè. Indi tenetelo nel detto olio mettetelo sopra d’un piatto versandoci sopra un poco di olio ed una spremuta di limone mischiato insieme. Guarnitelo con fiori della stagione o fatti ad arte, sarà meglio servirlo con una gremolata o salsa d’inchioda”.
Lo stesso accade anche nei ricettari successivi, che riportano ricette in cui il vitello viene trattato in modo da assomigliare al tonno, nell’aspetto e nel gusto, ma senza sostanziali variazioni: anche nelle due ricette contenute ne Il Re dei Cuochi (1867), il Vitello al Tonno e il Vitello al tonno alla gelatina, il pesce non risulta fra gli ingredienti. Tuttavia, qui troviamo per la prima volta l’utilizzo della maionese nella salsa di accompagnamento.
La ricetta che conosciamo noi viene pubblicata per la prima volta nella III edizione de La Scienza in Cucina e l’Arte di Mangiar Bene, di Pellegrino Artusi, nella parte dedicata ai “rifreddi”: nel “Vitello Tonnato” e nella “Salsa Tonnata” troviamo finalmente il tonno, anche se non si sa se questo sia un intervento dovuto alla creatività dell’autore o a qualche tradizione raccolta sul campo.
Alla fine del XIX secolo esce un altro ricettario: “Manuale di cucina per principianti e per cuoche già pratiche” di Caterina Prato, dove nel capitolo “Pietanze di Carne” si propone “Un Cosciotto uso pesce tonno”. La ricetta è molto simile alla prima proposta qui scritta, e per la prima volta si specifica il perché di questo strano nome: la carne così preparata sembra carne di pesce, essendo fibrosa bianca e morbida.
In conclusione, fino all’Artusi il piatto era più legato al trattamento della carne e non all’uso del tonno. LA RICETTA UFFICIALE DELL’ACCADEMIA DI CUCINA ITALIANA VITEL TONNÈ
PERSONE 6
Regione di appartenenza: Piemonte
Categoria di appartenenza: Secondi a base di carne
Ingredienti: 800 g di girello di vitello, un bicchiere di aceto forte, una cipolla, due chiodi di garofano, una stecca piccola di cannella, due foglie di alloro, burro, dieci acciughe dissalate, un cucchiaio di farina bianca, un tuorlo d’uovo sodo, capperi piccoli, 80 g di tonno, sale e pepe nero
Preparazione: Mettere in un tegame il girello di vitello a marinare e coprirlo con parti uguali di aceto bianco forte e acqua: aggiungetevi sale, una cipolla inquartata, qualche chiodo di garofano e qualche grano di pepe nero, un pezzetto di cannella e due foglie di alloro. Il giorno dopo, tirato su dalla sua fusione, rosolare il girello in una casseruola con burro, indi abbassare la fiamma e sciogliere nel burro di cottura dieci acciughe dissalate, un cucchiaio di farina bianca e un tuorlo d’uovo sodo. Aggiungere la marinata di acqua e aceto coi profumi e portare il girello a cottura completa. Nella salsa ormai ristretta e passata la setaccio aggiungere una manciata di piccoli capperi. Affettare la carne e servirla nel piatto di portata a temperatura ambiente, completamente ricoperta con la sua salsa. Decorare con capperi e foglie di prezzemolo.
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Pubblicato originariamente da Rossanina Visualizza il messaggio
Ma figurati se quello cucina... è un dirigente che per hobby monta armadi e forni"Posso resistere a tutto tranne che alle tentazioni.." Oscar Wilde
"Le cose vere nella Vita non si studiano nè si imparano, ma si incontrano". Oscar Wilde
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Pubblicato originariamente da gianni Visualizza il messaggioBello, in versione buffet.
Fatto tu o partecipato?"Posso resistere a tutto tranne che alle tentazioni.." Oscar Wilde
"Le cose vere nella Vita non si studiano nè si imparano, ma si incontrano". Oscar Wilde
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Pubblicato originariamente da Rossanina Visualizza il messaggio
Aiuto. che pezzo è il tondino di spalla?
Gianni, è piuttosto un arrosto morto: in fondo alla casseruola deve rimanere abbastanza liquido per fare la salsa, che a me piace piuttosto spessa, ma la carne non deve annegarci.
Cristina
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