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  • #76
    Io ho imparato dalla mamma e dalla nonna materna- anche perché l'altra nonna non ce l'avevo ma mi dicono fosse una gran cuoca- e dopo...da autodidatta...
    Mia mamma è molto vivace si inventa molto e prova tante novità , mia nonna anche ed io seguo loro...abbiamo sempre comprato cucina italiana da quando è uscita penso..anche se non credo mia nonna avesse mai conservato numeri ma lei aveva edicola per cui si scriveva le ricette che le interessavano...
    Non si finisce mai di imparare
    http://michela-pepepeperoncino.blogspot.com/

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    • #77
      Putroppo non ho imparato a cucinare...
      Siamo 5 figli, mia mamma era sempre arrabbiata
      perché sporcavamo dove aveva pulito o perché
      non riusciva a pulire tutto quello che sporcavamo...
      Ero l'unica femmina, quindi sarei potuta essere più
      in sintonia con lei, invece no, in casa per lei c'erano altre
      priorità , quindi ci teneva di più a insegnarmi a pulire
      bene: il bagno, le finestre, l'ingresso, mentre i miei fratelli,
      in quanto di sesso maschile, non erano tenuti a fare nulla...
      Inutile dirvi che ho sviluppato una particolare
      avversione per i lavori domestici, e tutt'ora se in casa per un
      giorno io pulisco da sola senza l'aiuto di mio marito
      immancabilmente litighiamo...
      Insomma, non mi ha mai fatto provare nulla, temeva che
      sporcassi troppo o rompessi qualcosa
      Anche mia nonna non mi ha mai voluto tra i piedi, e lei era bravissima
      con i dolci, quelli tipici nostri...
      E ora son qui, su Coquinaria, a provare...
      Certe volte mi viene un magone!
      Dovrei fare un corso base, perché se voglio fare un arrosto
      morto, per esempio, non so se la carne va messa subito con le cipolle le carote, o dopo, se va scaldato il vino o no.
      Insomma, io sono di quelle che bolliscono per ore il polpo
      e riescono a farlo cingommoso!

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      • #78
        La prima volta che ho cucinato ero alle elementari, in quarta, tornavo a casa prima dei miei e di mio fratello, le istruzioni me le diede mio padre:

        Prendi lo sgabello accendi il boiler riempi la pentola per metà con acqua calda, accendi il gas quando l'acqua bolle metti un pugnetto di sale, quando si è sciolto assaggi l'acqua con un cucchiaio, stando attenta a non tirartela addosso, poi metti la pasta, che è già pesata, nell'acqua e mescoli, lasci cuocere mescolando ogni tanto per dieci minuti e se non è arrivato nessuno scoli e condisci il tutto con olio.

        Poi sicuramente ho preparato con mia mamma le torte dei miei compleanni, ma non ho molti ricordi.

        Mia madre non è appassionata di cucina, pasta in casa mai vista, alla fine ho utilizzato libri e riviste, e il ricettario del bimby, anche solo per imparare a preparare il sugo rosso.

        La pizza in casa veniva fatta acquistando dal panettiere la pasta di pane.

        Certo quando c'erano ospiti spadellava, ma in quei casi le mie mansioni erano di pulire il pranzo aiutare a sistemare il tavolo, cavalletti e assi di legno, quello di tutti i giorni era troppo piccolo, e preparare la tavola.
        Magda

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        • #79
          Cansado, lo scorso Novembre mi hanno portato da Trieste il Presnitz e mi è piaciuto tantissimo... Puoi darmi la ricetta?
          Su Internet ne ho trovato solo una e non mi è parsa accurata
          (voi Coquinari mi avete viziata, con le foto dei procedimenti!)
          Ciao e grazie

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          • #80
            Ho iniziato col mitico Dolce Forno, mia madre ha una predilezione per i dolci e lo spirito di emulazione da bambini , si sa, è fortissimo. Una passione innata, mai sopita, nemmeno quando dovetti mettermi a dieta (perdendo all'incirca 30 kili).Anche in quegli anni cucinavo e assaporavo con ogni senso, tranne che col gusto! Da poco tempo mi avete trasmesso la passione per il salato. E di questo vi ringrazio!
            Norma

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            • #81
              ho preso la passione per la cucina dalla mia nonna paterna, che mi ha insegnato che la cucina era anche e soprattutto un piacere, non un dovere da sbrigare più velocemente possibile.
              Lei mi ha insegnato che la cucina è amore.
              Poi ho imparato a cucinare seguendo le ricette de "la cucina italiana"...

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              • #82
                Inizialmente è stata la gola a portarmi in cucina, a 13 anni ho iniziato a sfornare torte con la ricetta di una carissima cugina, che è la famosa torta con i vasetti dello yogurt, rimasta per anni il mio cavallo di battaglia.
                Poi ho iniziato a ficcare il naso nei vari ricettari che vagavano inutilizzati per casa (mia mamma sarà pure emiliana, ma zerooooooo in cucina, a parte gli gnocchi di patate e la mitica torta fritta ) ed osservare mio padre mentre preparava il coniglio in salmì o lo spezzatino o l'agnello (poche ricette ma davvero buone!!!), finché sono approdata al web ed un grande mondo mi si è aperto davanti agli occhi.
                E' bellissimo poter ammirare studiare e riprovare i dolci di Pinella o il coniglio di Giuliana e mille altre ancora.
                Mi piace tantissimo testare le ricette altrui, come ho già tempo fa, mi fa sentire in compagnia di chi le ha ideate e portate qui.
                http://ornella-unpodimetrauncaffelaltro.blogspot.com/

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                • #83
                  Sino a otto anni, seguivo passo passo la nonna materna.
                  Poi sono stata trapiantata a Milano e siccome a mamma non piaceva cucinare, ho iniziato a chiedere alle vicine.
                  Erano intenerite dal fatto che una bambina chiedesse come fare a cucinare e perciò abbastanza spesso mi invitavano nelle loro case per insegnarmi ricette particolari passo passo.
                  Dal momento che fra le 10 famiglie della scala c'era quella cremasca, bergamasca, milanese, calabrese, sarda, istriana e valdostana, il mio apprendimento è stato multiregionale.
                  Poi mi si è aperto il mondo di internet, di Coquinaria sopratutto, che ti spiega passo passo come devi fare e puoi vedere fotografie di presentazione stupende;
                  sopratutto c'è la disponibilità delle amiche che con tanta pazienza ti svelano tutti i più piccoli segreti.
                  Rosvita Rosetta

                  Se vuoi che la vita ti sorrida, per prima cosa offrile il tuo buon umore!

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