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  • #31
    penso che mammagatta si riferisse al contadino che produce PER SE e non per avere un guadagno dal suo lavoro, ma oramai quel genere di contadino e' quasi estinto


    vorrei fare una domanda

    ma visto che noi abbiamo la fortuna di avere certificazioni come DOP, non e' meglio preferire un prodotto DOP (che tra l'altro aiuta a mandare avanti l'economia LOCALE) anziche' prendere un prodotto BIO prodotto chissa' dove?

    ripeto anche per me la diffusione del "bio" e' in parte data a quella sensazione di "gastro-chic" mista alla confusione che porta a pensare che un prodotto "bio" sia piu' salutare (senza trattamenti specifici la probabilita che un alimento sviluppi aflatossine e fumonisine CANCEROGENE e' molto elevato, ma ovviamente di queste cose non se ne parla)
    ...stiamo lavorando per voi...

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    • #32
      cita:
      Inviato da: po-pio:
      anche una invasione di pidocchi può compromettere un raccoltoensi che in questo caso basti mandare alla guerra un gruppo di impavide coccinelle? Bio, ribadisco, vuol dire sostenibilità , non assenza di prodotti chimiciuò permettersi di non usarli solo chi, come mio marito, non vive di agricoltura, ma chi lo fa per mangiare, deve poter tutelare la crescita e la sopravvivenza della piante. [/QUOTE]non mi pare che la normativa europea applichi differenti criteri di regolamentazione a seconda dei differenti scopi per cui uno coltivi biologico (cibarsi, rivenderli, giocarci o quant'altro)..

      In ogni caso cito direttamente la normativa:

      "La protezione delle piante dai parassiti e dalle malattie, nonchè l'eliminazione delle piante infestanti devono essere assicurate evitando per
      quanto possibile l'impiego di prodotti fitosanitari. La protezione dei vegetali deve essere assicurata in primo luogo mediante il seguente complesso di misure: scelta di specie e varietà naturalmente resistenti, programmi di rotazione delle colture, coltivazione meccanica, eliminazione delle malerbe mediante bruciatura e protezione dei nemici naturali dei parassiti (mediante la manutenzione di siepi, posti per nidificare, ecc.).

      E' tuttavia previsto che, in caso di pericolo immediato che minacci le colture, possono essere utilizzati, a determinate condizioni, i prodotti
      fitosanitari di cui all'allegato II, parte B del regolamento. (CEE) n. 2092/91."
      In tale elenco figurano quattro categorie di prodotti autorizzati: taluni prodotti di origine animale o vegetale, i prodotti a base di microrganismmi, talune
      sostanze obbligatoriamente utilizzate nelle trappole o negli spandiconcime e, infine, talune altre sostanze tradizionalmente impiegate nell'agricoltura biologica (esempio: il verderame nella viticultura), già prima dell'adozione del regolamento

      in queste quattro categorie come puoi ben vedere non compaiono assolutamente pesticidi o gli altri prodotti di sintesi ampliamente utilizzati dall'agricoltura "tradizionale".

      questa è la legge.
      poi se tu conosci coltivatori "biologici" che si comportano diversamente e utilizzano tranquillamente prodotti chimici, beh sarebbe dovere di buon cittadino segnalarlo agli organismi di controllo, poichè stanno violando la legge...
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      • #33
        rispondo in parte anche a Koster con un articolo di AIAB:

        "Diversi studi smentiscono le affermazioni contenute in un servizio del settimanale e in un articolo della Repubblica, e ribadiscono le maggiori qualità nutrizionali e antiossidanti dei prodotti bio.

        'Siamo stufi di ricerche spot, che dimenticano di calcolare l'impatto ambientale di un tipo di produzione agricola convenzionale rispetto a quella biologica..., così Vincenzo Vizioli di AIAB, Presidente del comitato promotore per la Fondazione di Ricerca per l'Agricoltura biologica e biodinamica, commenta l'articolo pubblicato sul settimane L'Espresso di questa settimana, in cui si afferma che 'Il Bio è un bluff.... Secondo L'Espresso, affiancato da un articolo pubblicato su Repubblica di oggi, il biologico non avrebbe qualità nutrizionali e benefici per la salute maggiori rispetto a un qualsiasi prodotto convenzionale. L'affermazione viene smentita da diverse ricerche italiane e internazionali, tra cui una del 2006 condotta dall'Università di Tor Vergata di Roma e coordinato dall'Istituto nazionale di Economia Agraria (Inea), col finanziamento del Ministero per le politiche agricole e forestali, e una del 2003 a cura dell'INRAN. Secondo queste ricerche le proprietà antiossidanti e nutrizionali del biologioco sono nettamente superiori al convenzionale.

        Vizioli, che con la Fondazione promossa da AIAB, Legambiente, Uila e Associazione per l'Agricoltura Biodinamica si occupa proprio di approfondire i benefici del biologico dal punto di vista scientifico, continua:

        'Dicono che il cibo convenzionale è buono e sano quanto il biologico, ma dimenticano che il biologico ha in più degli effetti benefici sull'ambiente. L'operatore biologico si accolla i costi ambientali che l'agricoltura convenzionale scarica sulla collettività .D'altra parte, L'inquinamento delle falde acquifere e dell'aria, causato dalla produzione e dall'utilizzo di pesticidi, non è anch'esso un danno per la salute, che il biologico evita ai consumatori?...

        Riguardo la possibile insorgenza di patologie a causa dell'uso di pesticidi, Vizioli dichiara: 'Se è vero che fino ad oggi nessuno è riuscito a collegare l'uso di fitofarmaci a intolleranze alimentari, reazioni allergiche e patologie simili, è pur vero che da quando i fitofarmaci vengono usati in agricoltura questo genere di malattie sono lievitate in maniera esponenziale....

        Per quanto riguarda la presenza di microtossine nel biologico, di cui parla il servizio dell'Espresso, Il presidente del comitato promotore della Fondazione di ricerca, spiega: 'Si tratta di un problema di tutto il settore agroalimentare e non solo del biologico. E non bisogna dimenticare che le microtossine spesso non si formano nella prima fase, quella della raccolta, ma durante il processo di trasformazione del prodotto fresco".
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        • #34
          Io quoto in toto Koster:
          cita:
          ripeto anche per me la diffusione del "bio" e' in parte data a quella sensazione di "gastro-chic" mista alla confusione che porta a pensare che un prodotto "bio" sia piu' salutare (senza trattamenti specifici la probabilita che un alimento sviluppi aflatossine e fumonisine CANCEROGENE e' molto elevato, ma ovviamente di queste cose non se ne parla)
          [/QUOTE]Ovviamente ognuno tira l'acqua al suo mulino..."Vincenzo Vizioli di AIAB, Presidente del comitato promotore per la Fondazione di Ricerca per l'Agricoltura biologica e biodinamica"...sicuramente il biologico è un grande business, ma non sono altrettanto sicura riguardo alla tutela del consumatore.
          Non c\'è amore più sincero di quello per il cibo. G.B. Shaw

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          • #35
            cita:
            Inviato da: Moka:

            Forse mi sto illudendo un pochino...forse....
            ma se devo scegliere tra una certa quantità di porcherie ingerite...tra tante e poche...a sto punto preferisco le poche.
            [/QUOTE]Son d'accordo con te.
            Elena

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            • #36
              Personalmente scelgo il biologico solo se ha la certificazione AIAB o Biodyn e il biodinamico Demeter. So come lavorano e con quale scrupolo eseguono i controlli.
              Di fronte al grottesco della realtà , l'ironia è un modo per farsi del bene. ( D. Pennac)

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              • #37
                cita:
                Inviato da: mammagatta:
                mai visto un contadino morire di fame o fallire [/QUOTE]Io invece vorrei che tu spiegassi questa tua affermazione perche' non saprei nemmeno come definirla.

                Un produttore (contadino) che perde tutto il suo raccolto ha già sostenuto tutte le spese per l'impianto, la cura, manodopera, ecc. ecc.

                Inoltre non e' mica raro l'abbandono della terra per andare a fare gli operai da qualche parte. Se una volta con la vendita di un quintale di grano ci campavi per un po', adesso ci fai colazione al bar.

                Spiegati per favore, perche' mi ha un po' urtato la tua affermazione. Amici come prima, ma mi ha urtato. [img]graemlins/hello.gif[/img]

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                • #38
                  Un mio amico mi ha segnalato un blog sugli OGM, che forse a qualcuno può interessare.
                  Vi posto il link:
                  http://biotecnologiebastabugie.blogspot.com:80/
                  Magda

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                  • #39
                    Ragazzi, dopo aver sentito con le mie orecchie cosa ne pensa delle certificazioni biologiche la mia amica produttrice di riso, ossia che è tutta una storia di cartellini e pochissimi o addirittura nulli controlli e supporti tecnici, posso dirvi con tranquillità che non acquisterà più nemmeno il bio dell'Esselunga, altro che storie.
                    Baci. [img]graemlins/E20.gif[/img]

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                    • #40
                      anna, ci dici che ne pensi dei vini bio?

                      [img]graemlins/E17.gif[/img]

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                      • #41
                        cita:
                        Inviato da: marty:
                        Io quoto in toto Koster:
                        cita:
                        ripeto anche per me la diffusione del "bio" e' in parte data a quella sensazione di "gastro-chic" mista alla confusione che porta a pensare che un prodotto "bio" sia piu' salutare (senza trattamenti specifici la probabilita che un alimento sviluppi aflatossine e fumonisine CANCEROGENE e' molto elevato, ma ovviamente di queste cose non se ne parla)
                        [/QUOTE]Ovviamente ognuno tira l'acqua al suo mulino..."Vincenzo Vizioli di AIAB, Presidente del comitato promotore per la Fondazione di Ricerca per l'Agricoltura biologica e biodinamica"...sicuramente il biologico è un grande business, ma non sono altrettanto sicura riguardo alla tutela del consumatore.
                        [/QUOTE]ah perché l'agroalimentare "tradizionale" invece non è un business??? la Barilla sta forse fallendo???? [img]graemlins/E17.gif[/img]
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