Pubblicato originariamente da dilettaluna
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Mah, mia nonna era nata nel 1913 ed ha vissuto almeno una decina di anni a Milano città, poi dopo sposata si è stabilita nel basso varesotto. Difficile dire se l'aggiunta di latte sia una sua invenzione o una versione locale. Proverò a chiedere a mia mamma se ha qualche idea in merito.
Per la polenta e latte, invece, si tratta di due versioni sostanzialmente diverse. La base di partenza e sempre la polenta bramata grossa, cotta per almeno un'ora fino a diventare ben soda che si possa tagliare a fette.
Se si aggiunge latte tiepido o freddo (per i bambini a volte anche un pochino di panna) alla polenta bollente, allora si tratta di polenta e latte. Che è una versione simile alla polenta e brossa tipica della Valle d'Aosta.
Se invece si usa la polenta avanzata fredda, fatta ribollire nel latte fino a quando diventa più cremosa, allora si parla di pulenta barbutoa.
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