di Gea

Carasso, La cucina greca, Ponte alle grazie

Non appena ho letto dell’esistenza di questo libro, mi sono detta “a Marco (Cansado) sarebbe piaciuto tantissimo”. Ho conosciuto Jean Michel Carasso e il suo blog proprio grazie a lui. Non potevo resistere ad un libro di Jean Michel Carasso sulla cucina greca che, per altro, io amo tantissimo. Il suo nome e in qualche modo l’endorsement di Marco, per me, erano una garanzia.

Non sono rimasta delusa, anzi. Il libro è breve, un centinaio di pagine, non contiene foto, ma tante ricette divise per tipologia, con una breve introduzione sulla storia del piatto, su chi ha ispirato la ricetta, su come si può migliorare… insomma piccole note sparse, di tipo diverso per ogni ricetta.

Le ricette sono scritte bene e in modo preciso. Non è difficile seguirle e, per quello che ho potuto provare, danno un risultato sicuro. Quello che mi piace molto è che non ci sono solo le ricette dei piatti per turisti, quelli che chiunque è stato in Grecia almeno una volta conosce, ma ci sono tanti piatti non noti ai più, ma assolutamente, autenticamente greci.

Prima della sezione delle ricette, c’è una breve sezione di una decina di pagine in cui sono presentati gli alimenti e i prodotti tipici della cucina greca (i formaggi, il pane, il vino, l’olio, i dolci, lo yogurt, il caffè, il miele…) e i termini che indicano i diversi tipi di cottura.

Dato che non contiene foto, il libro si presta ad essere acquistato in formato elettronico.

Dal libro:

Sofrito o brasato all’aceto, di Corfù

Kerkyra, o Corfù, è l’isola greca che ha più legami con l’Italia, per storia e per vicinanza. Il nome stesso di questo piatto lo dimostra. Questa ottima ricetta è del mio caro amico Marco Metelli, che purtroppo non c’è più: la scelgo in omaggio alla conoscenza illimitata che aveva della Grecia e della sua cucina.

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