di Rossanina

Leggere le etichette: Introduzione agli additivi 

© Rossanina

Tra gli ingredienti che compongono un prodotto sempre più spesso troviamo additivi ed aromi.

Anche se viene spontaneo credere che siano un’aggiunta recente voluta dall’industria alimentare, additivi ed aromi fanno parte della produzione alimentare da sempre. L’uomo iniziò ad immagazzinare carne e pesce aggiungendo fumo o sale, utilizzando le spezie per “disinfettare” o colorare i cibi, poi continuò addensando con farine, con polpa di frutta, lievitando con bicarbonato di sodio, aggiungendo salnitro alla carne, zucchero alle conserve, aceto alle verdure, succo di limone alla macedonia per non farla annerire…

Insomma, che sia industria o cucina di casa l’idea di poter conservare aggiungendo altri elementi fa parte della cultura umana, sono solo i metodi che si aggiornano e si modificano.

Cosa sono gli additivi alimentari?

Per additivo alimentare si intende “qualsiasi sostanza normalmente non consumata come alimento in quanto tale e non utilizzata come ingrediente tipico degli alimenti, indipendentemente dal fatto di avere un valore nutritivo, che aggiunta intenzionalmente ai prodotti alimentari per un fine tecnologico nelle fasi di produzione, trasformazione, preparazione, trattamento, imballaggio, trasporto o immagazzinamento degli alimenti, si possa ragionevolmente presumere che diventi, essa stessa o i suoi derivati, un componente di tali alimenti, direttamente o indirettamente” (Direttiva del Consiglio 89/107/CEE).

In pratica per additivo si intende qualcosa che viene aggiunto per una finalità ben precisa ma che normalmente non viene mangiato così come è.

Sono poi così indispensabili?

Un tempo non troppo lontano forse il numero di additivi necessari era più ridotto rispetto ad oggi. Ma una società che produce sempre meno, consuma prodotti di provenienza sempre più distante (che vengono da lontano, anche perché i centri cittadini si sono sempre più allargati) con minor attenzione alla stagionalità, con tempi di stoccaggio sempre più lunghi (le fragole non sono consumate appena colte, e devono essere conservate), con una maggiore attenzione all’aspetti estetico, con una cura più attenta alla salubrità degli ingredienti, necessita obbligatoriamente di alcuni additivi un tempo forse superflui.

Sono sicuri?

Prima di essere immessi sul mercato gli additivi devono superare dei controlli che in Europa sono svolti da organismi di valutazione tra cui i principali sono  il Comitato Scientifico dell’Alimentazione Umana della Commissione Europea (SCF – Scientific Committee for Food), il Comitato congiunto di esperti sugli additivi alimentari (JECFA – Joint Expert Committee on Food Additives) dell’Organizzazione per l’Alimentazione e l’Agricoltura (FAO) e dell’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS). Sono loro che stabiliscono se un additivo può essere considerato tossico e quale sia la quantità massima che può essere assunta giornalmente nella dieta quotidiana, anche per tutto l’arco della vita, senza rischi.

Come sono codificati?

Per avere un’indicazione univoca all’interno dell’intera comunità europea, sono stati assegnati dei codici ai diversi additivi, contrassegnati dalla lettera E seguita da un numero.