di AnnaMaria.

ERBE AROMATICHE: gli usi della lavanda

© AnnaMaria.

Cucina
L’utilizzo della lavanda in cucina è stato per lungo tempo limitato , in quanto il suo impiego si indirizza soprattutto all’ambito terapeutico ed aromatico. Tuttavia si possono utilizzare le foglie fresche per aromatizzare le insalate, così come i fiori per dare una nota cromatica alle stesse. Il sapore particolare dei fiori stimola la creatività e si legge di biscotti alla lavanda, di nuove sensazioni al palato date dai profumatissimi fiori in piatti originali, ma non appartenenti alla tradizione. Lo sciroppo ricavato dai fiori viene impiegato per la preparazione di dolci. I fiori freschi possono essere altresì canditi per essere utilizzati nella decorazione di dolci, oppure aggiunti a marmellate, gelati o utilizzati per la preparazione di aceti aromatici.

Medicina
A scopo terapeutico si usano soprattutto i fiori: per l’essicazione si raccolgono nel periodo della prima fioritura (mesi di giugno-luglio), per l’olio essenziale i fiori si possono raccogliere lungo tutto il periodo della fioritura. I fiorellini secchi si conservano in vasi di vetro o porcellana ben chiusi per evitare la dispersione dell’aroma, e riparati dalla luce, quelli raccolti freschi per l’olio essenziale, vanno distillati immediatamente per evitarne il riscaldamento ed il conseguente deterioramento.
L’essenza balsamica di lavanda viene assunta per inalazione o vapori in caso di laringiti, tracheiti, bronchiti e raffreddori.
Per l’inappetenza ed il mal di testa è utile l’olio di lavanda che si prepara mettendo un pugno di fiorellini freschi di lavanda a macero in tre quarti di buon olio d’oliva per 3 settimane. Si filtra e di quest’olio si prendono poi 5 gocce per due volte al giorno su una zolletta di zucchero.
L’olio di lavanda allevia il dolore nelle bruciature e disinfiamma le irritazioni dovute a punture di insetti e ragni.
Per via esterna, sotto forma di tintura, la lavanda può essere impiegata in caso di contusioni, dolori reumatici e nevralgici, ulcere, ferite, prurito e piaghe. La tintura si prepara mettendo 20g di fiori in 100ml di alcool a 30°, a macero per 8 giorni. Si filtra e si conserva in una boccetta scura usandola all’occorrenza.
In forma di tisana (1grammo in 100ml di acqua) la lavanda aiuta il fegato, attenua gli eccessi di asma, calma i crampi intestinali, la nausea, il vomito, il singhiozzo. L’infuso si utilizza per lavare ulcere e ferite infette, poiché le aiuta a rimarginarsi rapidamente.
Va tuttavia usata con cautela ed è sconsigliata in presenza di stati infiammatori ed in concomitanza con l’utilizzo di farmaci contenenti iodio e ferro.
A dosi elevate può provocare eccitazione.

Cosmetici
La lavanda è una delle piante aromatiche più usate nella cosmetica e nella profumeria. Essa è componente di molte acque profumate e di tutte le acque di Colonia.
Per ottenere un’ottima acqua da toilette far macerare per 15 giorni 60 g di fiori di lavanda in un litro di alcool rettificato.
In caso di capelli con forfora si mettono a macerare 40g di fiori di lavanda in 2 dl di alcool a 30° per 10 giorni. Si filtra e si distribuisce due-tre volte a settimana qualche goccia dopo lo sciampoo, massaggiando bene il cuoio capelluto.
Per pelli grasse e acneiche si usano 300g di fiori freschi di lavanda appena raccolti, messi a macerare in un litro di olio di semi di girasole in un vaso a chiusura ermetica. Trascorsi tre mesi si filtra e si spremono bene i fiori. Si utilizza due volte al giorno al posto del latte detergente.