di Eleonora

FESTE – Halloween

L’origine

La parola Halloween deriva dall’inglese medievale “All Hallow’s eve”, e significa Vigilia di Ognissanti.

Le origini di questa festa sono tuttavia molto più antiche e vanno ascritte alla tradizione celtica.
I Celti erano una popolazione, originaria probabilmente del bacino del Danubio, che nel corso di vari secoli estese il suo dominio su tutta l’Europa Centrale, sulla Gallia, sulla Spagna, sulle Isole Britanniche, spingendosi fino alle coste occidentali dell’Irlanda, imponendo alle popolazioni locali la propria lingua ed arte, e assorbendone molto in quanto a tradizioni e religione.
Il calendario celtico si basava sui cicli lunari ed era assai preciso; le quattro festività principali stabilivano il susseguirsi delle stagioni: Imbolc, la lattazione degli agnelli, il 1^ febbraio, segnava l’inizio della primavera; a Beltaine, il 1^ maggio, col principio dell’estate gli armenti venivano portati a pascolare all’aperto; la festa del raccolto veniva celebrata a Bron Trogain, il 1^ agosto, e indicava l’inizio dell’autunno, mentre Samain, il 1^ novembre, quando il bestiame veniva ricondotto al coperto, con l’inverno stabiliva anche l’inizio del nuovo anno. Samain era quindi la festa più importante del calendario: in quel giorno le guerre venivano sospese, venivano promulgate nuove leggi, si ratificavano i trattati e venivano rinnovati i contratti. Dai sacrifici effettuati si traevano gli auspici per il nuovo anno. Nelle antiche saghe, molte avventure prendono l’avvio in questo giorno.
Era il giorno in cui in Irlanda si teneva la riunione del Parlamento (Freig): i re delle cinque provincie, e i governanti dei tuatha, le comunità, convenivano a Tara, sede del re supremo dell’Isola; qui venivano ridiscussi i confini, e assegnate le terre da coltivare.

foto © Mari@ntonetta
Ma Samain aveva un’altra caratteristica particolare: era il giorno in cui il tempo è come sospeso e ha valore di eternità. Solo in questo momento di passaggio fra le stagioni, fra il vecchio e il nuovo anno, le anime dei morti tornano a visitare le proprie dimore; possono manifestarsi creature di altri mondi, libere di lasciare i sidhe, le colline magiche dove risiedono, o è possibile l’incontro con i leprecauni, dispettosi folletti, o con fate e demoni. Per tenere lontane queste magiche presenze, al calar del sole, che indicava l’inizio del nuovo giorno, venivano incendiati grandi falò di torba che, lasciati estinguere nella notte, venivano riaccesi il mattino dopo; tradizione che si conserva ancora in alcune località del Nord Europa.

A partire dal 300 a.c. cominciò un inarrestabile processo di disgregazione del dominio celtico in Europa; perso il controllo dell’Europa Centrale a favore delle popolazioni germaniche, e ridotto il proprio impero alla Gallia e alle Isole Britanniche, all’inizio dell’era cristiana i Celti erano ormai completamente assoggettati al potere di Roma.
Solo l’Irlanda non fu mai sottomessa e neppur visitata dalle legioni romane; indipendente fino al 12^ secolo, mantenne vive le tradizioni celtiche, preservando l’antica religione fino alla cristianizzazione dell’isola, avvenuta nel V sec., ad opera di S. Patrizio.
La Chiesa dei primi secoli non vedeva di buon occhio il perdurare di riti pagani, legati principalemente al mondo contadino, così all’antica festa di Samain fu sovrapposta la celebrazione dei defunti, in un mescolarsi di sacro e profano che vede vive tutt’oggi, in alcune parti d’Italia, tradizioni secondo cui le anime dei defunti portano doni ai bambini, e per l’occasione vengono preparati dolci particolari (pan dei morti, fave dei morti, ecc.).
L’abitudine a celebrare Halloween si mantenne nel Nord Europa, e soprattutto in Irlanda, da dove venne esportata in Nord America nel XIX sec., a seguito di una massiccia emigrazione della popolazione, in fuga da una gravissima carestia che aveva colpito l’isola.

In un’America lontana dalle fatate atmosfere irlandesi, la festa è venuta via via assumendo le caratteristiche che conosciamo oggi: i bambini mascherati da streghe, fantasmi o folletti girano di casa in casa, reclamando dolci o caramelle in dono, ripetendo la formula “trick or treat?” (dolcetto o scherzetto?), e ogni burla è consentita.
La zucca intagliata in sembianza demoniaca e contenente una candela, detta Jack O’ Lantern dal nome di un guardiano notturno (O’ è il patronimico irlandese), che nella traduzione italiana dei fumetti di Schulz è diventata “il Grande Cocomero”, viene esposta alle finestre delle case ove si intenda stare al gioco; ribaltando così l’antico simbolismo per cui un lume alla finestra veniva acceso per tenere spettri e creature magiche lontani dall’abitazione.
Di recente, sull’onda delle varie mode provenienti dagli Stati Uniti, la festa di Halloween ha preso piede anche da noi, connotandosi come una sorta di Carnevale Macabro.

Scherzare con la Morte è sempre stato un modo di esorcizzarla, come stanno a dimostrare le numerose Danze Macabre affrescate nelle chiese durante il Medioevo; in un tempo di crescenti inquietudini così potrebbe spiegarsi il successo che Halloween sta ottenendo anche da noi, sempreché non si debba al fatto che per noi italiani ogni occasione è buona per far festa.