di Graziana

DAL MARE. La rana pescatrice o coda di rospo

© Nicola Impallomeni

Rana pescatrice (Lophius piscatorius)

Il genere Lophius appartiene alla famiglia dei lofidi. Vive nelle acque costiere europee e nordamericane, dalle isole Britanniche e dalla Nuova Scozia fino alle Barbados. Lunghi fino a 1,5 m, questi pesci vivono sul fondale oceanico, strisciando alla ricerca di cibo sulle pinne pettorali modificate. Dotata di una grande bocca e di uno stomaco estensibile, una rana pescatrice può inghiottire un pesce delle sue stesse dimensioni. La si trova anche nel Mar Mediterraneo, come la specie molto affine budego (Lophius budegassa).
E’ un pesce dalla bruttezza affascinante con testa larga e piatta e lingua sporgente.

Se ne utilizza la parte posteriore, coda, di carne compatta, soda e saporita, sopratutto alla griglia o al forno. La testa si può adoperare per ottenere un ottimo brodo (fumetto) da aggiungere alla zuppa di pesce.

In genere la coda di rospo si trova già spellata dal pescivendolo, e solitamente sono di taglia grossa e vendono la coda a fette, per farla appunto alla griglia.
A me invece piace prendere intera, al max la prendo di due chili.

La coda di rospo prima di essere cotta va spellata, è un’operazione semplice poichè basta incidere la pella alla fine della coda e strapparla via. Lo stesso poi dal lato della testa.

La coda di rospo secondo me è un pesce molto versatile adatto a molte preparazioni e ha il vantaggio di non avere spine se non un osso centrale che divide in due la coda.

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