di Rossanina

LA FARINA DI CECI

©nicolaimpallomeni.it

La farina di ceci, ottenuta dalla macinatura dei ceci essiccati, è naturalmente priva di glutine (in caso di uso per intolleranti raccomandiamo di  utilizzare sempre solo quella certificata). 

Molto diffusa in tutta italia dove viene utilizzata per fare una sorta di “frittata” senza uova famosa in liguria e toscana con il nome di farinata, panissa,torta, cecìna, mentre al sud è utilizzata per realizzare una sorta di “budino” le cui fette sono fritte e servite dentro al pane (pane e panelle), parello di quelle che in liguria sono le fette con le fugassette e a Livorno il 5 e 5.

Una pietanza conosciuta anche in Francia (a Nizza) con il nome di socca e nella cultura iberica con il nome di paniza. Nella cucina indiana è ingrediente base di molti piatti, tra cui ricordiamo i pakoras, frittelle di verdure immerse in una pastella speziata realizzata con farina di ceci e i chilla, una sorta di pancakes venduti anche per strada.

E’ una farina abbastanza impalpabile, dal colore giallo chiaro.

In cottura rilascia un lieve aroma di frutta secca oleosa, che ricorda le mandorle o i pinoli. Nella cucina vegana è utilizzata come sostituto delle uova in quanto ottimo agente legante.

Grazie alla sua caratteristica di ottimo legante è perfetta per tenere insieme gli elementi eterogenei delle polpette di verdure, ad esempio.

Per un risultato più gustoso provate a tostarne una parte prima dell’uso. Sentirete che bontà!

E’ anche un buon addensante: unito a zuppe o minestre rilascerà un aroma che ricorda leggermente le noci ed una consistenza “burrosa”.

Nella cucina senza glutine può essere utilizzata, oltre che per legare, anche per conferire aroma dolce a torte o a frolle. Poiché assorbe molta acqua il risultato finale tenderà ad essere molto umido.

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